Conclusa con successo la prima fase di “Cuccagna Solidale”

La prima fase del progetto “Cuccagna Solidale” è arrivata con successo alla sua naturale conclusione: tutte le donne e i bambini rifugiati dall'Africa e ospitati in cascina hanno trovato una nuova sistemazione.

La Cuccagna ha mostrato in questa esperienza la sua anima sociale e solidale, uno dei pilastri su cui è nata. Il progetto, voluto fortemente dall'Associazione Consorzio Cantiere Cuccagna (ACCC), è stato illustrato al Forum Politiche Sociali, tenutosi a Milano a fine febbraio. Per raccontarlo su questo giornale, lasciamo la parola a chi ha vissuto in prima persona l'iniziativa, Paola Bonara, responsabile del progetto “Cuccagna Solidale” e membro del CdA dell'Associazione, e Gabriella Romani, responsabile dei volontari, tanti, abitanti di zona e cittadini, che, insieme agli operatori della Onlus “Il Gabbiano” e ai gruppi di “Cuccagna Solidale”, hanno contribuito a questo modo corretto e generoso di accoglienza dei profughi.
“Tra arrivi, partenze e permanenze e il sostegno di tanti volontari/e, il bilancio della nostra esperienza è molto soddisfacente. Eravamo partiti con l’idea di offrire l'ospitalità fino alla fine dell’anno, ma abbiamo lasciato che i tempi si prolungassero, per poter garantire una ricollocazione ottimale alle nostre ospiti. Dal 7 settembre scorso, nei locali ristrutturati apposta e con l’aiuto delle educatrici dell’associazione “Il Gabbiano”, è stato ospitato un piccolo mondo colorato. Nella "casetta" sono passate più di venti persone, quasi tutte del Corno d’Africa: donne e bambini arrivati dall’Eritrea, dall’Etiopia e dalla Somalia. Queste persone incontrandosi nei loro paesi, si sarebbero odiate, invece in Cuccagna hanno potuto convivere in pace, nel trantran della vita di tutti i giorni. In questi mesi abbiamo visto mamme e bimbi rifiorire sotto i nostri occhi, seguìto i loro progressi nell'apprendimento dell'italiano e li abbiamo accompagnati nelle procedure burocratiche, nelle visite mediche, ma anche in lavanderia e in autobus, in giro per la città. Il percorso dell’accoglienza è duro e complicato: ostacoli e difficoltà hanno richiesto tutte le nostre risorse. In novembre mamme e bimbe eritree hanno lasciato la Cascina, nella speranza di riuscire a raggiungere i parenti che vivono in altri paesi europei. Al loro posto è arrivata un'altra mamma eritrea con il suo bimbo di 16 mesi e, in dicembre, una signora della Tanzania, incinta di 8 mesi, che ha poi partorito da noi. La difficoltà più forte è stata forse quella di superare i sentimenti di separazione dalle persone con le quali si andava costruendo un legame e per le quali la permanenza in Cuccagna ha costituito un'oasi di serenità in un viaggio travagliato, ma che avevano in mente un loro ben preciso percorso di vita. In questi mesi abbiamo raccolto un tesoro di esperienze che potremo di certo mettere a frutto nelle prossime fasi del progetto di Cuccagna Solidale. Un grande grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato e sostenuto, permettendo di costruire un'efficace rete di collaborazioni e di usufruire dei materiali di cui avevamo bisogno. Abbiamo ancora delle scorte di quanto donato, ma confidiamo di avere presto altre occasioni per farne buon uso. Nulla andrà sprecato”. 
Grazia De Benedetti
cuccagnasolidale@gmail.com; www.cuccagna.org

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