Al via l’edificazione dei padiglioni nazionali

Durante il mese di dicembre verranno consegnati, ai Paesi che hanno già firmato il contratto, i primi lotti di terreno dove edificare i padiglioni nazionali.

Gli edifici dovranno essere ispirati al tema dell’Expo “nutrire il pianeta, energia per la vita” e rispettare alcune regole, come non superare i 12 metri d’altezza o essere realizzati per almeno il 50% con materiali riciclabili.

Per il resto, via libera alla fantasia, con alcuni progetti già presentati che spiccano per la loro creatività. La Svizzera avrà un padiglione composto da 5 torri piene di cibo, che verrà offerto ai visitatori, in modo tale da abbassarsi mano mano che questo viene consumato, efficace metafora e monito contro gli sprechi alimentari.

Il Nepal sceglie di puntare sulla tradizione, con un padiglione a forma di pagoda, che sarà intagliata a mano da artisti locali, mentre Israele svilupperà il tema dei “giardini pensili”. Alcuni di questi padiglioni, opportunamente ritrasformati, rimarranno sul posto, ad arricchire artisticamente il parco espositivo.

Proprio sul futuro dell’area per il dopo Expo sta prendendo sempre più piede l’idea di creare una “cittadella dello sport”, con il Milan che ha manifestato un interesse ufficiale.

Il club rossonero ha già un progetto di massima che prevede la realizzazione di un un nuovo stadio, di un museo della squadra e di aree commerciali sul modello del nuovo Juventus Stadium di Torino, da realizzarsi entro la stagione calcistica 2018/2019, il tutto da integrare con giardini, complessi residenziali ed edifici di pubblico interesse.

Il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha espresso vivo apprezzamento per questo piano e ha addirittura rilanciato, proponendo di edificare anche una piscina olimpionica e un velodromo, per trasformare quest’area in uno dei maggiori poli sportivi del Nord-Italia.

Infine, dalla società Expo 2015 è arrivata la notizia dell’ingresso della Liberia e della Libia nel novero dei Paesi partecipanti, che hanno così toccato quota 139.

Anche se le cifre sono lontane da quelle dell’Expo di Shanghai, che ha visto la presenza di 192 Nazioni e 73 milioni di visitatori, questo continuo flusso di iscrizioni dimostra l’interesse del mondo per l’Expo di Milano e per i suoi temi, oltre a confermare la capacità di attrazione del Paese-Italia, nonostante la crisi economica di questi ultimi anni. 

Fabio Figiaconi