“Siamo nati a Genova, e quando abbiamo visto la luce era quella della Lanterna.”

Lettera di un'amica genovese

La vita di noi Genovesi è scandita da certezze minime, ma in compenso indiscutibili: 
A Genova la gente si lamenta sempre. 
A Genova la gente non è cordiale con il turista. 
A Genova non ci sappiamo fare con l’ospitalità. 
A Genova siamo musoni, schivi, diffidenti, intolleranti, non sorridiamo mai e bla bla bla. 

Le altre città sono larghe. 
Genova è lunga. 
A Genova siamo incastrati gli uni sugli altri. 
A Genova non abbiamo spazio. 
A Genova siamo schiacciati tra le colline e il mare. 
Sì. 
Perché a noi Genovesi piace vivere così. Tutti vicini. Tutti abbracciati. 
Genova ha una sola linea metropolitana, che chiude alle nove di sera. 
A Genova i mezzi pubblici sono sempre in ritardo e sono sempre strapieni. 
A Genova le strade sono strette, ci sono salite e discese, curve e gallerie, e noi siamo sempre in troppi a guidare e ci innervosiamo facilmente. 
A Genova quando devi imprecare preferisci farlo in dialetto, perché rende meglio l’idea. 
A Genova se hai la fortuna di essere sulla Sopraelevata durante l’ora del tramonto puoi vedere il cielo rosa e il mare viola. 

A Genova abbiamo le tegole fatte di ardesia nera. 
Così quando piove i tetti diventano lucidi, riflettono il cielo e le case sembrano fatte di specchi. 
A Genova il Centro Storico è un labirinto di botteghe e carruggi, se non la conosci ti perdi. 
Questo serviva nell’antichità a difenderci dai predoni che approdavano dal mare e dai briganti che irrompevano dalle colline. 
Genova è stata una Repubblica Marinara. 
Genova è stata uno snodo fondamentale per il commercio, per via della sua posizione strategica, tra la terra e il mare. 
Genova è patria di esploratori, inventori, inquisitori, ladri, tagliagole, pirati, nobildonne, streghe, sante e prostitute. 

Genova ha i gatti sui tetti e i topi per le strade del porto. 
Genova è la focaccia, il pesto, i pansoti al sugo di noci e la torta Pasqualina. 
Genova sono gli ulivi sulla riviera. 
Genova sono i Parchi di Nervi e i suoi scoiattoli. 
Genova è la pizza d’asporto mangiata sugli scogli di Boccadasse. 
Genova è il gelato in Corso Italia con gli amici il sabato sera. 
Genova è l’aperitivo in Piazza delle Erbe. 
Genova è lo shopping con le amiche in via Venti Settembre. 
Genova sono i bonghi in Piazza De Ferrari. 
Genova è le sue scritte anarchiche sui portoni, i palazzi e le saracinesche dei vicoli. 
Genova è le sue biblioteche e i suoi musei. 
A Genova, quando siamo innamorate, la sera andiamo sulle alture di Righi, in macchine scomode dai vetri appannati. 

Genova è la grigliata sui prati in Primavera. 
Genova è la festa in spiaggia nelle serate d’Estate. 
Genova sono le piogge e i fiumi esondati ogni anno in Autunno. 
Genova è la città che si ferma incapace di gestire la neve d’Inverno. 
A Genova non si trova lavoro. Per questo prima o poi di qua ce ne dobbiamo andare. 
A Genova quando ci vivi non la sopporti e te ne lamenti. 
Quando però vai a vivere in un'altra città ti manca e parli a tutti di Lei. 
Perché Genova ha mille disagi e difetti, e io sono pronta a riconoscerli tutti. 
Ma è la mia città, Casa mia, e l’avrò dentro per sempre. 

Genova è le sue alluvioni e i suoi morti ogni anno. 
Genova è un ponte che crolla in un pomeriggio d’Estate. 
Un rombo assordante. I vetri che tremano. L'aria che si riempie di polvere e si fa irrespirabile. 
Tutta Genova  piange di nuovo, abbracciata davanti al Telegiornale. 

Perché Genova viene puntualmente ferita. 
Ha mille tragedie e mai nessun responsabile. 

Genova ha sempre la forza di rimboccarsi le maniche e di tirarsi su da sola, senza chiedere niente a nessuno. 

Genova ha un carattere forte e difficile, e non pretende affatto di essere amata da tutti. 
Ma prima di criticarla conoscetela almeno." 
Si avverte l'amore viscerale  per la città ferita! 
Siamo col cuore vicini all'amica  genovese e a tutti  quelli che sono nel dolore!
Gabriella Minerva

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