Monodia delle neve, III - 2001

Dal Volume “Qualcosa di inabitato” Edizioni EDB, Milano - 2013
Stelvio Di Spigno

...e al trepestio dei vetri sarà ancora
l'ogiva della brina nel mattino...
Ma la schiera dei colli dovrà armare
per tutto l'oro, tutto lo splendore
di corolle che esiliano dal mondo,
per logorare la bellezza inferma
del palpito della tua mano, spenta
prima d'essere te. Io sono nulla,
un'estate che stride sull'asfalto,
la sua dimora d'albe sotterrate
nel brusio di cicala, quando a terra
soffia un filo che irrora la tua voce
oltre il muro dei sensi, e la confonde
per non sapere più dove cercarti.
Non ha fine nel mondo il tuo morire,
e più non lascia la trama incollata
del nevischio la tua sagoma ritrosa
dove crolla nel fosso il firmamento.