I 47 alberi del Giardino Bellisario

Il Giardino Marisa Bellisario è una piccola oasi verde stretta fra le vie Feltre, Maniago e Bellincione ed è molto frequentato in tutte le ore del giorno dai cittadini, che cercano refrigerio e relax sulle panchine all’ombra dei numerosi alberi, per lo più robinie (Robinia pseudoacacia), ailanti (Ailanthus altissima), pioppi (Populus spp.) e qualche platano (Platanus spp.). Purtroppo, per una buona parte di questi alberi a seguito di accurate indagini fitostatiche condotte da tecnici qualificati del Comune, sono state riscontrate gravi alterazioni strutturali causate da vari funghi cariogeni (Phellinus, Ganoderma), particolarmente aggressivi per il legno che perde la sua funzione di sostegno e rende la pianta a rischio schianto.

Questo soprattutto se, come nel caso di numerose piante del Giardino Bellisario, a essere attaccata è la zona del colletto posta alla base del fusto, cosa che fa presupporre che a essere disgregato è il legno dell’apparato radicale.

È chiaro quindi che soggetti così deteriorati rappresentano un rischio elevatissimo per la cittadinanza che frequenta il giardino, soprattutto in casi di forte vento o violenti temporali. Ad avvalorare quanto detto, va ricordato come, nello scorso luglio, un ailanto si sia schiantato al suolo nell’area cani, fortunatamente senza causare ferimenti o vittime.

Le verifiche, effettuate sulle restanti piante mediante metodo VTA, hanno permesso di classificare 47 soggetti (per lo più robinie e ailanti e qualche pioppo), nella classe “D”, la più elevata per quanto riguarda la propensione al cedimento, riscontrando, quindi, una condizione di degenerazione tale per cui non è più tecnicamente possibile intervenire mediante tecniche di dendrochirurgia, atte a riportare la pianta in condizioni di sicurezza.

È ovvio quindi che, a fronte di una situazione così allarmante, i tecnici del Servizio Infrastrutture e Arredo Urbano del Comune e quelli del Co.Ge.S. (il Consorzio di Gestione dei servizi che si occupa della manutenzione ordinaria e straordinaria del verde milanese), hanno dovuto prendere il doloroso ma necessario provvedimento di ordinare l’abbattimento dei 47 alberi colpiti.

Una decisione saggia, direte voi. Io penso di sì. Purtroppo non la pensa allo stesso modo il sig. Riccardo De Corato che, a nome di “Fratelli d’Italia”, ha tappezzato il giardino e le vie adiacenti con volantini rivolti alla cittadinanza dal titolo: “NO AL TAGLIO DEGLI ALBERI!!!!”. Con questo volantino il sig. De Corato, premettendo fra le altre cose che “il taglio del 50% degli alberi rappresenterebbe un danno notevole all’ambiente e ai cittadini” (come se il rischio di schianto di una pianta di grandi dimensioni non rappresentasse un danno ancora più grave per i cittadini stessi!), interroga il  Sindaco e l’Assessore competente in materia in merito a quali analisi siano state compiute sugli alberi in questione; a quali controlli fitosanitari siano stati effettuati nell’area negli ultimi anni; sul perché la popolazione non sia stata avvisata e, infine, se non si ritenga doveroso effettuare ulteriori approfondimenti.

Ora, riteniamo fuorviante e assai pericoloso questo volantino in quanto, anche ammettendo che le richieste del sig. De Corato siano legittime, è volto soprattutto a creare, con quel titolo scritto in “corpo 28”, un moto di forte indignazione nei cittadini, sviando così la loro attenzione dal grave rischio rappresentato dai numerosi alberi in condizioni assai precarie.
Le operazioni di taglio sono iniziate nella mattinata di lunedì 15 settembre e la cittadinanza (si tranquillizzi pure il sig. De Corato) è stata avvisata per tempo mediante l’affissione ad opera del Co.Ge.S. di cartellonistica su ciascun soggetto “condannato” e di volantini esplicativi da parte del Consiglio di Zona.

Risulta inoltre che, leggendo il verbale della Commissione Qualità dell’ambiente urbano e mobilità redatto durante il sopralluogo al giardino effettuato in data 9 settembre, tutte le necessarie indagini sono state regolarmente compiute, come affermato dal tecnico comunale Acampora, lì presente, e che il risultato è documentato con referti e schede tecniche.
Certo, è sempre doloroso sentire il ronzare ossessivo delle motoseghe e osservare un albero tagliato schiantarsi al suolo. Ma sicuramente risulterebbe più doloroso e drammatico assistere allo schianto della stessa pianta, ormai completamente cariata, su qualche frequentatore dell’area verde.

Inoltre, se la cosa può essere di sollievo al sig. De Corato, dal verbale della Commissione risulta anche che al posto delle piante abbattute verranno ripiantumate nella stagione autunno-invernale nuove essenze autoctone, in sostituzione delle robinie e degli ailanti, specie considerate alloctone, cioè provenienti da altri continenti (nel caso specifico, America e Asia).

Quindi, seppur a malincuore, non possiamo che dire, parafrasando il titolo del volantino di “Fratelli d’Italia”: “Sì al taglio di 47 alberi del Giardino Bellisario!”.

Marcello Perucca
(ispettore fitosanitario)

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