Burocrazia fa rima con Periferia?

Entra nel vivo “a Scuola di Periferie”.

Con la quarta “lezione” di “a Scuola di Periferie”, tenutasi lo scorso 23 ottobre al Centro Culturale della Cooperativa in quel di Niguarda, si è ormai entrati nel vivo delle problematiche che “ingessano” la vita nelle periferie, aggravandone anche i problemi.


DALLA PERIFERIA SUD


La questione è stata evidenziata anche sul mensile MilanoSud. Scrive il Direttore, Stefano Ferri: «Abbiamo letto sul Corriere del 29 settembre l’appello a mettere mano ai portafogli per finanziare progetti sociali nelle periferie, rivolto dal sindaco Beppe Sala ai mecenati milanesi. Appello sostenuto da Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo, che ha appena stanziato 10 milioni di euro per il progetto “Lacittàintorno”, un programma triennale di rigenerazione urbana. Progetti encomiabili e auspicabili, che non tengono però conto di un problema fondamentale, la cui soluzione non può essere ancora rimandata: l’incredibile lentezza della macchina comunale… Problemi endemici, che nelle periferie vengono amplificati, assumendo dimensioni insopportabili, che impediscono alla vitalità del tessuto sociale di esprimersi come potrebbeSpesso, addirittura, rischiano di rovinare quanto di buono è stato fatto e di generare sfiducia».


QUESTIONE DI “METODO


Ma, allora, cosa fare? Ecco, cosa e, soprattutto, “come” fare è proprio l’obiettivo di “a Scuola di Periferie” (info: www.periferiemilano.com). Perché se non si procede a una attenta analisi dei meccanismi che non funzionano, le cose difficilmente potranno cambiare, anche se si spenderanno soldi. E sono i fatti a dimostrarlo. Poi, lamentarsi può essere un utile sfogo liberatorio, ma che non modifica certo le situazioni. Perché i problemi puntualmente si ripresentano sempre uguali a loro stessi. Perché non si risolvono, ci si chiede sempre? Perché la burocrazia, l’organizzazione sono temi non particolarmente attrattivi, anzi sono ostici e, in ultima analisi, nessuno ritiene di dover impiegare il proprio tempo per questo. Allora, crediamo che - almeno dal punto di vista del “metodo” – sia stata significativa la terza “lezione” di “a Scuola di Periferie” tenutasi in Villa Scheibler in quel di Quarto Oggiaro-Vialba lo scorso 18 ottobre (facendo seguito alla “lezione” del 27 settembre). In primo luogo, anche in questa occasione, erano presenti un po’ tutti i livelli che possono contribuire a conoscere e risolvere: il livello comunale cittadino, con la presenza del vicepresidente della Commissione periferie del Consiglio comunale di Milano, Paolo Limonta, e il livello comunale zonale, con la presenza del presidente del Consiglio di Municipio 8, Fabio Galesi; poi, il livello territoriale, con i rappresentanti di varie associazioni che hanno ben presenti tutte le contraddizioni che si trovano ad affrontare per fare qualcosa di utile per la comunità: Associazione Vill@perta, Vivere Insieme la Periferia, Fondazione Carlo Perini, AssoGe20, Centro Studi Periferie, QuartoGas, Auser 20 e Associazione Parco Certosa.


PROBLEMA


Tra gli altri, l’associazione Parco Certosa ha illustrato le recenti vicissitudini per organizzare un’iniziativa. Qual è uno dei problemi di fondo? Che a fronte dei proclami che invitano cittadini, associazioni, gruppi informali a promuovere iniziative, le regole del Comune di Milano sono state costruite considerando solo le imprese, per fini di lucro o sociali che siano, ma sempre imprese. Mentre nessuno si è preso la briga di definire le modalità che potessero favorire l’azione del tanto invocato “volontariato”, della “cittadinanza attiva”. Allora, dalla “lezione” l’impegno, da parte di ciascuno, ma coordinandosi, di fare i propri passi per “studiare” le relative soluzioni. Fra un mese “interrogazione”.


Walter Cherubini


Consulta Periferie Milano




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