Da Chiamamilano

PICCOLO TEATRO, LA STAGIONE DEL 70ESIMO

Era il 14 maggio 1947 quando il sipario si aprì per la prima volta sulle scene del Piccolo Teatro di Milano: sono passati 70 anni ed è arrivato il momento di celebrarli a dovere. Questa mattina è stata presentata la nuova stagione, che arriva forte dei successi di pubblico di questi mesi: come ha raccontato il presidente della Fondazione Salvatore Carrubba, il 2016 ha visto confermati i 25mila abbonati della stagione precedente, con 293mila presenze di pubblico, delle quali il 47% giovani; 5,5 milioni di euro di vendite al botteghino, con un incremento del 20% rispetto all'anno precedente, e un volume di produzione che si aggira sui 21 milioni di euro. Numeri di tutto rispetto, che danno conto della buona salute del teatro in generale e di questo teatro in particolare.  Ecco allora un cartellone con diciassette titoli fra nuove produzioni e riprese, apertura alla drammaturgia contemporanea, quattro prime assolute di cui la prima in cartellone è un omaggio a Milano e alla Resistenza, "Uomini e no", con il romanzo di Vittorini affidato a una riduzione di Michele Santeramo e alla regia di Carmelo Rifici.
A "Uomini e no" si affida il compito di "fare rivivere ai giovani di oggi gli ideali che hanno segnato la città e l'Italia", ha spiegato poi il direttore: in scena, 30 giovani attori professionisti appena diplomati alla Scuola del Piccolo, e questo è "il modo meraviglioso con cui vogliamo ricordare anche i 30 anni di vita della scuola", ma anche rappresentare "Milano come spazio di una ferita universale", ha spiegato il regista.
Avrà 24 repliche, così come "Fine pena: ora", romanzo del giudice Elio Fassone adattato da Paolo Giordano. Una prima, con 42 repliche allo Strehler, anche "L'interpretazione dei sogni" di Freud, elaborato da Stefano Massini e con la regia di Federico Tiezzi, e poi il Goldoni del "Teatro comico" (30 repliche al Grassi dal 20 febbraio) riletto da Roberto Latini come un "Pirandello ante litteram". Ancora, 5 proposte in lingua originale, di cui 3 prime nazionali:  il ritorno di Lev Dodin con Il Giardino dei ciliegi, i Rimini Protokoll con "Nachlass" (sei installazioni al Teatro Studio per una riflessione su ciò che resta dopo la morte) e "L'anno del Cancro" in olandese per la regia di Luk Perceval. Torneranno, per l'occasione, due "manifesti vivi" del teatro di Ronconi e Strehler: "In cerca d'autore. Studio sui Sei personaggi di Luigi Pirandello" (dal 3 al 21 maggio prossimi) e Arlecchino servitore di due padroni: quest'ultimo andrà in scena, oltre che al Grassi, in due occasioni speciali all'Anfiteatro Martesana (30 maggio, ore 16 a ingresso libero) e all'Istituto penitenziale minorile Beccaria (31 maggio, 20.30), mentre una videoinstallazione sarà dedicata a Ferruccio Soleri all'Ottagono in Galleria (12-14 maggio). Immagini della storia del Teatro saranno proiettate sulle facciate delle sue tre sedi (dal 6 maggio al 30 giugno), mentre un ciclo di appuntamenti dedicati all'"anima musicale" del Piccolo, Fiorenzo Carpi, sarà chiuso da un concerto degli allievi del Conservatorio. Franco Branciaroli riporterà in scena la Medea di Ronconi (allo Strehler a marzo) e torneranno "Bestie di scena" di Emma Dante, per un totale di 30 repliche (a maggio 2018, dopo la tournée), Pinocchio di Antonio Latella (36 repliche) ed Elvira per la regia di Toni Servillo, a ottobre. Infine, una anticipazione della stagione 2018-2019: il Leone d'Oro alla carriera Declan Donnellan produrrà per prima volta al Piccolo con una compagnia tutta italiana l'elisabettiana "La tragedia del vendicatore", già messa in scena da Ronconi nel '70 con sole attrici.
A Ornella Vanoni intanto toccherà il prossimo autunno "riaprire" lo Strehler, che resterà ora chiuso fino a ottobre per interventi straordinari, con un concerto sulle canzoni del repertorio degli inizi al Piccolo con Strehler e Carpi.
E si va oltre il cartellone:  l'assessore comunale alla Cultura Filippo Del Corno ha annunciato che Strehler, in occasione del 70esimo del teatro, sarà ricordato con una mostra a Palazzo Reale. Del resto, ha spiegato Del Corno, "la storia del Piccolo è inscindibile da quella di Milano" e ci sono "percorsi comuni" testimoniati anche dalla scelta del Piccolo di aprire quest'anno alla drammaturgia contemporanea, in sintonia con quella dell'amministrazione di "dedicare il 2018 al Novecento italiano" per quanto riguarda il programma espositivo.
Dal 14 maggio, data del 70esimo compleanno del Piccolo e fino a novembre 2017 sono in programma tante iniziative che coinvolgeranno profondamente la città, con l'obiettivo di celebrare e rinnovare il senso di fare teatro."
Alla presentazione era presente anche l'assessore regionale alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia Cristina Cappellini, che ha sottolineato come "settant'anni sono un traguardo molto importante, testimoniano un cammino lungo che nonostante problematiche e difficoltà, è stato costellato di grandi successi e di grandi soddisfazioni. Settant'anni che la Regione Lombardia ha voluto nobilitare con un contributo straordinario deliberato ieri dalla giunta per oltre 1,6 milioni di euro proprio". La collaborazione tra Regione Lombardia e Piccolo Teatro si arricchirà ulteriormente in occasione di 'Tempo di libri' in programma a Milano dal 19 al 23 aprile: "Giovani attori del 'Piccolo - ha anticipato l'assessore Cappellini - si alterneranno nello stand della Regione e rievocheranno suggestioni degli autori che con le loro opere hanno raccontato la Lombardia, i suoi territori, la storia, le radici e le identità. Da non perdere, il 22 aprile, la performance di Laura Marinoni".
Dal canto suo, il Sindaco Beppe Sala ha chiosato: "Se non ci fosse il Piccolo bisognerebbe inventarlo. Il Piccolo e Milano sono sempre riusciti ad andare nella stessa direzione e non sempre è stato il Piccolo a seguire Milano ma anche il contrario".
A.P.

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