LA CITTADELLA DELL'ARTE

Otto artisti reinterpretano alcuni degli avvenimenti custoditi nella sede di via Gregorovius

La storia custodita nei faldoni della Cittadella degli Archivi si trasforma in arte e invade le mura esterne del complesso comunale di via Gregorovius grazie al progetto “La Cittadella dell’arte”, ideato dall'Amministrazione comunale in collaborazione con il Municipio 9 e a cura di Rossella Farinotti. 
Otto gli artisti - che vivono e lavorano a Milano - e che hanno preso parte all’iniziativa: Irene Balia, Thomas Berra, Linda Carrara, Anna Caruso, Bruno Marrapodi, Isabella Nazzarri, Michael Rotondi e Giulio Zanet.
L’importante risultato finale è stato presentato al quartiere questa sera dal sindaco Giuseppe Sala, dall’assessore alla Trasformazione digitale e Servizi civici Roberta Cocco e dal presidente di Municipio 9 Giuseppe Lardieri.
Grazie al lavoro di questi artisti alcuni tesori della Cittadella si trasformano in opere d’arte e si raccontano ai cittadini sotto una nuova forma - commenta l’assessore Cocco. - Siamo molto contenti del risultato finale, che valorizza artisticamente un luogo molto importante per tutti i milanesi: al suo interno, infatti, sono custoditi circa 150mila faldoni a disposizione di studenti, professori e di chiunque voglia svolgere attività di ricerca e consultazione. Parliamo di circa 36 chilometri di carta lineare che puntiamo a digitalizzare interamente per preservare i preziosi documenti dall’inevitabile deterioramento e per rendere disponibile a chiunque la consultazione.
Innanzitutto voglio ringraziare gli artisti che hanno permesso al Municipio 9 di ospitare nuovi capolavori, - ha affermato Giuseppe Lardieri, presidente di Municipio 9. - La Cittadella degli Archivi del Comune di Milano, che racconta visivamente alcuni eventi documentati in un archivio smisurato, si propone quindi come motore d'innovazione. 
Le opere realizzate raccontano, attraverso una scala cromatica in armonia con il luogo, parte della storia di Milano custodita negli archivi della Cittadella, aperti al pubblico dal 2016:  la spedizione italiana sulla catena del Karakorum del 1929; la donazione di Gian Galeazzo Visconti alla Veneranda Fabbrica del Duomo; Anna Kuliscioff narrata attraverso le sue battaglie in difesa delle donne durante il biennio rosso; il Gonfalone di Sant’Ambrogio, patrono della città; i registri della cittadinanza ebraica del 1938; il boom economico con l’Astro/grattacielo Pirelli da un disegno di Gio’ Ponti; i grandi sindaci partigiani di Milano, Antonio Greppi e Aldo Aniasi; Giuseppe Verdi raccontato attraverso la raffigurazione della sua stanza al Grand Hotel et de Milan; l’acquisto della Pietà Rondanini e, infine, la vendita della Linea Unica della continuità nello spazio di Boccioni da parte di F. T. Marinetti.
La Cittadella degli Archivi diventa così un incubatore creativo, uno speciale museo che si apre alla città e trasforma in immagini i suoi preziosi documenti, permettendo al dentro e al fuori di coincidere.  
Il progetto di riqualificazione dei muri esterni, è il primo passo della Cittadella dell’Arte, che proseguirà il suo percorso tra il 2017 e il 2018 con artisti contemporanei in stretta connessione con la città.

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