Scommesse ed estorsioni
- 11 novembre 2020 Dalla Lombardia
Processo alla banda di cinesi che operava nel Milanese
È cominciato al Tribunale di Monza il processo nei confronti di 8 cinesi, residenti a Sesto San Giovanni, Monza, Torino e provincia, nel Bolognese, accusati a vario titolo di associazione a delinquere transnazionale finalizzata al gioco d’azzardo illegale, spaccio di droga e tentata estorsione. Le due ultime accuse sono contestate a R.J. C., un 50enne residente a Sesto. Tutto è iniziato nel 2016 quando i carabinieri della Compagnia di Monza hanno iniziato ad indagare su una denuncia presentata da un cinese, residente a Monza, a cui alcuni connazionali avevano chiesto di pagare 10mila euro. L’inchiesta dei militari ha permesso di scoprire che i malviventi gestivano un giro milionario di scommesse online clandestine, destinate a giocatori cinesi sparsi in tutto il mondo. A controllarlo alcuni connazionali che, quando dalla Cina si recavano in Italia per i loro affari, potevano intrattenersi in camere di alberghi sestesi e milanesi già prenotate e rifornite di prostitute, viagra e shaboo.
Tra gli indagati, come detto, c’è anche un 50enne, residente a Sesto, il quale, secondo quanto scoperto nel corso delle indagini, dal novembre 2015 al maggio 2016 si era presentato tre volte, insieme a un complice dall’identità ignota, nella sede monzese della società di un commerciante cinese di 54 anni, strattonandolo per farsi consegnare il denaro. Ma era stato fermato dall’intervento dei Carabinieri. Dopo questo fatto i militari avevano iniziato a indagare su R.J. scoprendo che faceva parte, insieme ad almeno altri 7 connazionali, di un’associazione criminale cinese capeggiata da X. L., 35enne residente a Venaria Reale, nel Torinese, che gestiva un giro di scommesse. La banda, secondo l’accusa, aveva creato una piattaforma informatica di giochi online, tra cui una specie di lotto con numeri estratti a sorte. Le accuse sono state negate dagli imputati che hanno chiesto di avere la traduzione in cinese delle imputazioni e un interprete per la prossima udienza fissata al 15 marzo.