Il New York Times promuove la Milano dell’Expo
- 10 febbraio 2015 Expo 2015
Il New York Times, il più importante giornale a livello mondiale, nel consueto articolo di inizio anno dedicato alle mete turistiche da visitare, ha collocato Milano al primo posto tra ben 52 destinazioni.
Il quotidiano americano sottolinea come Milano si distingua per il suo affascinante skyline composto dai nuovi grattacieli e anche per i nuovi progetti di rinnovamento urbano che ne stanno rimodernando l’aspetto, come i lavori della Darsena dei Navigli.
Ma Milano, secondo il New York Times, non è solo gioia per gli occhi, ma anche per la mente, con le moltissime iniziative legate all’arte e alla cultura che si terranno in città per tutto il 2015.
Ma il posto più importante è occupato dal cibo, non solo per il notevole livello della ristorazione che il capoluogo meneghino è in grado di offrire, ma sopratutto per Expo, che sarà un formidabile polo d’attrazione per turisti provenienti da tutto il mondo. Una così grande massa di visitatori pone però ai primi posti la tematica della sicurezza, sia in città, sia all’interno del sito espositivo, specie pensando ai recenti attacchi terroristici di Parigi.
Per contrastare il pericolo di attentati è stato quindi messo in campo un imponente apparato di sicurezza, con ben 400 metal detector collocati agli ingressi del perimetro di Expo, che scansioneranno ogni visitatore in entrata.
La sorveglianza sarà rafforzata dall’installazione di 2500 telecamere, alcune delle quali a infrarossi, i cui filmati saranno analizzati in tempo reale in un centro operativo.
A racchiudere il tutto, una recinzione alta oltre 3 metri che correrà lungo il perimetro per 6 km, che renderà impossibili le intrusioni nella sede di Expo.
Per quanto riguarda la sicurezza in città il Governo ha stanziato 126 milioni di euro nel corso di due anni, che serviranno per rafforzare la sorveglianza dei luoghi considerati a rischio, come aeroporti, ambasciate, chiese ecc.
Per quanto riguarda i lavori all’interno del cantiere di Expo, sembra che ci si sia avviati finalmente sulla strada giusta. In gennaio è stato ultimato il primo padiglione di uno Stato, il Bahrain, seguito pochi giorni dopo da quelli di Repubblica Ceca, Angola e Svizzera, molti altri sono sul punto di concludere.
Pochi invece i Paesi in ritardo, come ad esempio Estonia, Turchia e Olanda, con quest’ultima che però ha iniziato i lavori solo il 15 gennaio.
I dirigenti dell’Esposizione universale comunque si dichiarano ottimisti circa la conclusione dei lavori, convinti che Milano ed Expo sapranno farsi trovare pronti per l’appuntamento di maggio 2015.
Fabio Figiaconi