Viaggio della memoria

L' incoscienza dell'infanzia, età senza età, e la sua innocente eco (cose che si sentono nell'infanzia e poi mai più) sono il vero oblio ai mali che affliggono la sera della vita.

Tornare indietro ai tempi senza età

quando tra i ricami dei ruvidi muretti

alle lucertole, pancia bianca e dorso verde,

il collo serravamo ansante coll'erbale cappio

al sole del meriggio ardente.

Tornare dove fu il primo inizio,

luogo senza storia, e ritrovare i segni

della scuola coi banchi stretti e i libri

non più bianchi, là, nello slargo acquoso

dove un giorno uno sprofondo°)

si spalancò ruggente di stupore e d'allegria.

Tornare sulla strada spoglia,

senza portici né fiori, per ritrovare

i ritmi incantatori del lutto e della festa,

i rintocchi rassicuranti della sera

e il vociare indulgente di malinconia.

Tornare alla vecchia casa del padre

preziosa di ricordi e di fantasmi

(sul tetto panni profumati di bucato

a spiare le nuvole in fuga con il vento);

e vaneggiare che ignota mano sereno

finalmente porti al fuggevole tempo che ci resta.
Uccio Greco

°) La voragine dove si sperdevano le acque piovane dei rari temporali che allagavano il centro del paese.


L'INGLESE CANTANDO

Milano in Giallo

di Albertina Fancetti, Franco Mercoli, Alighiero Nonnis, Mario Pace
EDB Edizioni

Com'è bella Milano

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