Ordine del giorno contro la violenza sulle donne approvato dal Consiglio comunale di Rho all’unanimità

Sensibilizzazione del territorio, figure sentinella, informazione e prevenzione

Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che impegna l’Amministrazione comunale e numerose realtà locali nel contrasto alle violenze contro le donne, fenomeno da cui il territorio di Rho non è esente. L’approvazione ha fatto seguito a un flash mob che ha coinvolto Sindaco, assessori, consiglieri, forze dell’ordine e cittadini, giunti in piazza Visconti per ascoltare la lettura dei nomi delle 108 vittime di questo terribile 2023 e per vivere un minuto di rumore, per indicare che Rho non tace, non si ferma di fronte a questo dramma. 

La volontà dei consiglieri, grazie al lavoro svolto nei giorni precedenti fra maggioranza e opposizione, si riassume in alcuni punti. L’ordine del giorno impegna l’Amministrazione a:

1 - proseguire la sensibilizzazione dei  cittadini sul tema della violenza maschile contro le donne;
2 - mappare i progetti di educazione  sessuale, di educazione all’affettività, di eliminazione degli stereotipi di genere, considerando i progetti già avviati e da avviare;
3 - sostenere le iniziative per portare adeguati finanziamenti ai centri antiviolenza e alle case rifugio;
4 - promuovere una campagna di sensibilizzazione sul territorio, che includa l’attivazione di seminari o di corsi di formazione aperti al pubblico;
5 - fornire a tutte le agenzie educative strumenti di prevenzione anche al fine di formare figure sentinella che intercettino situazioni di pericolo;
6 - promuovere campagne di informazione plurilingue, facendo conoscere il numero 1522, il signal for help, le reti antiviolenza;
7 - farsi portavoce presso Città Metropolitana, Regione Lombardia e governo per rafforzare la prevenzione.

 

L’argomento è stato introdotto in Consiglio Comunale da Yasmine Bale, presidente della Commissione Servizi Sociali, che ha dichiarato di provare parecchia rabbia nei confronti di quanto avvenuto in Italia nelle ultime settimane. “Tutto ancora ci parla della inferiorità  e della marginalità sociale della donna, di un marcato sbilanciamento dei poteri, degli stereotipi, delle discriminazioni diffuse e normalizzate dal controllo sistematico sottotraccia a casa, a scuola, in università – ha esordito Bale – La vicenda di Giulia Cecchettin  ci ha messo  di fronte a quanto non abbiamo voluto vedere fino a oggi: c’è uno squilibrio di potere, una mancanza di relazioni paritarie. Siamo di fronte a una violenza istituzionalizzata: quando Gino Cecchettin ha denunciato la scomparsa della figlia e raccontato i suoi timori rispetto a Filippo Turetta, il verbale ha indicato “allontanamento volontario”. E tante altre donne sono state ignorate, non ascoltate, non credute. Il sistema fa diventare le nostre vite di second’ordine, minimizza, intanto nascono altri figli del patriarcato, i “figli sani”, i “bravi ragazzi” di cui parla la sorella di Giulia”.

Il Sindaco Andrea Orlandi ha chiuso il dibattito, prima del voto unanime al testo condiviso, ringraziando il Consiglio comunale per il flash mob, “un bel  messaggio di compattezza, che ha portato a uscire dall’aula, ad andare sulla piazza e aprirsi alla città”.


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