Demanio. Affitti ridotti del 70% per progetti di utilità sociale, il Comune di Milano mette a bando i suoi immobili

Nel complesso popolare di via Teramo alla Barona i cittadini e le cittadine chiedono attività aggregative per famiglie, anziane e anziani. In quello di via Hermada a Niguarda servono servizi per le persone con disabilità. In via Vittani a Quarto Oggiaro si sente la mancanza di occasioni educative e ricreative per bambini, bambine, ragazze e ragazzi.

È raccogliendo le esigenze dei quartieri di edilizia pubblica che il Demanio, d'intesa con i municipi, ha pubblicato un bando per mettere a disposizione spazi per iniziative di utilità sociale ad un canone di affitto pari a circa un quarto di quello di mercato.

L'avviso pubblico "Prospettive di quartiere" riguarda tredici locali, fra i 24 e i 112 metri quadri, destinati a organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, enti filantropici, imprese e cooperative sociali, società di mutuo soccorso, comitati, fondazioni, in cerca di spazi per i propri progetti. Si tratta del primo bando pubblicato dopo l'approvazione del nuovo Regolamento per l'uso degli immobili di proprietà comunale da destinare a progetti economici, sociali, culturali, sportivi, educativi e formativi.

I locali sono posizionati ai piani terra di edifici popolari di proprietà del Comune, in diverso stato di conservazione ma tutti attualmente liberi. L'obiettivo dell'Amministrazione, e del regolamento recentemente approvato, è di non lasciarli sfitti, anzi valorizzarli per rispondere ai bisogni espressi dagli abitanti della zona. L'avviso pubblico infatti è stato preparato insieme ai municipi, che hanno raccolto, valutato e segnalato al Demanio le priorità nei diversi quartieri. Nella valutazione della commissione di gara saranno premiate le proposte che rispondono a tali esigenze.

È il nuovo Regolamento a fissare il livello di sconto del canone di locazione o concessione per i soggetti senza scopo di lucro rispetto ai prezzi di mercato, che per questo tipo di locali variano fra i 40 e i 65 euro al metro quadro all'anno: per i 13 immobili del Comune, a una riduzione del 70% si aggiungono quella del 5% prevista per i contesti periferici e un ulteriore sconto del 15% per i progetti che si rivolgono a persone fragili. Per un ex negozio di 30 metri quadri, ad esempio, il canone annuo chiesto è di 426 euro a fronte dei 1.500 euro sul mercato libero, per un laboratorio di 74 metri quadri è di 832 invece che 2.775 euro.

Il bando è aperto fino al 28 aprile e pubblicato con i dettagli delle singole unità immobiliari sul sito del Comune di Milano.

I locali si trovano in via Degli Assereto 19 (Isola), via Teramo 31 e viale Faenza 23 (Barona), via Delle Forze Armate 212, via Gazzoletti 6 e via Vittani 1 (Quarto Oggiaro), via Del Tamigi 7 e via Senigallia 60 (Bruzzano), via Monte Rotondo 10, via Padre Luigi Monti 24, via Hermada 4 e via Passerini 18 (Niguarda).

Si chiedono progetti con ricadute positive per il quartiere (attività ricreative, eventi culturali, esposizioni, laboratori, seminari, di aggregazione, educative e di sostegno allo studio per bambini, bambine, ragazze e ragazzi, attività di consulenza per la cittadinanza o formative ed economicamente sostenibili: per questo sono ammessi punti di ristoro/bar o attività commerciali e artigianali a sostegno della proposta, purché occupino meno di un terzo della superficie dell'immobile.
Simone Vitaliti

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