I suoi soggetti, come è evidente dalle opere in mostra, sono: le vie, le piazze del centro, i luoghi della finanza e della moda, i monumenti, ma anche i vicoli della città vecchia, le aree diroccate, le case di ringhiera con i panni stesi, i bidoni allineati nei cortili; i navigli, Brera, Porta Venezia, ma anche quartieri come Greco, Garibaldi, Bovisa, le stazioni, i parchi cittadini. Tuttavia Marco Crippa non può essere considerato un pittore di architetture ma piuttosto un pittore dell’attimo, o meglio, di attimi di vita. Al visitatore non resta che lasciarsi accogliere, abbracciare, inebriare da questa città. L’artista non si pone davanti alla veduta, egli è piuttosto dentro l’opera, ne è avvolto, completamente immerso. Il suo gesto è sempre presente, visibile, magistrale. E allo stesso tempo lo spettatore ne viene attratto, coinvolto, ne diviene protagonista. Marco Crippa è un artista di grande immediatezza, di impulsi, e la sua ispirazione si riversa unicamente sulla resa, sulla materia pittorica; ne consegue una espressione che non necessita di filtri intellettuali, di istruzioni, che non fa sfoggio di cultura, di citazioni.
In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo edito da Prearo Editore con un saggio introduttivo di Mimmo Di Marzio.