VENGO A PROPORRE L’IMPRESA DELLA SOLIDARIETA’

Mario Delpini alla XX edizione del Premio Virtù Civica-Panettone d’Oro

La società umana tanto più funziona, quanto più diffusa nei cittadini è la coscienza dei valori civili.
“Vengo a incoraggiare la perseveranza, all’andare oltre, al contagio del bene, di cui voi siete capaci, rendendo credibile che il bene è possibile, e facendo nascere il desiderio di dire ‘anche io voglio esserci’”. Con queste parole l’arcivescovo di Milano Mario Delpini ha aperto la ‘lectio magistralis’ (il contributo a una riflessione, l'ha definita ) al Premio Virtù Civica-Panettone d’Oro, giunto alla XX edizione, nel gremito Teatro dell’Arte alla Triennale di Milano.
Un Premio che la città metropolitana di Milano riserva a chi abbia mostrato una concreta rispondenza ai principi del vivere civico, operando attivamente a favore delle categorie più deboli e contribuendo a migliorare la qualità della vita anche nei quartieri più difficili.
Delpini ha così proseguito: “Il bene che si fa non può essere qualche parentesi della nostra vita: siamo chiamati a far sì che il bene sia persuasivo, che il volontariato contagi tutta l’esperienza e il tempo che abbiamo da vivere. Occorre che non ci siano momenti in cui ci corazziamo di indifferenza e, poi, i momenti del volontariato, dobbiamo andare più avanti e credere che il bene sia capace di trasfigurare tutta la giornata, seminando, nella città, uno stile che è quello della quotidianità, della collaborazione e del buon vicinato, del sentirci alleati nel costruire il futuro. Vengo a proporre l’impresa della solidarietà. E questo per contrastare la diffusa idea di fatalismo, di rassegnazione per una sorta di catena che non si può rompere e per la quale chi è vittima, cercherà di rifarsi con una rabbia dentro, chi ha fatto il male lo rifarà; per cui, se le cose oggi vanno male, domani andranno peggio. Io sono qui per dire che siamo persone libere e che, se abbiamo ricevuto del male, possiamo fare il bene”. Proseguendo: “Passare dalla generosità alla relazione, dal regalo - che termina all’oggetto e che presume di colmare solitudini e vuoti affettivi (come avviene, talvolta, tra genitori che regalano tutto ai figli, ma non se stessi), al dono, che è segno di cura, desiderio di incontrare, modo di stabilire una relazione”.
Il dono vero che un padre puo' fare al figlioletto, non e' l'oggetto, sia pur tanto desiderato, ma è lo stargli accanto, il raccontargli una storia, una fiaba, una parabola. Il dedicargli il proprio tempo.
La conclusione: “La relazione, che la generosità può stabilire, è una proposta di liberazione e - anche se non sempre possiamo risolvere i problemi, tutti i problemi - restituisce al destinatario attenzioni e la persuasione di essere meritevole di stima, di essere un valore, non l’utente di una possibile beneficenza, ma il protagonista della costruzione di un ambiente più accogliente, più solidale, pieno di speranza. Non clienti che devono essere beneficati, ma uomini e donne resi capaci, a propria volta, di contribuire al bene e non solo di riceverlo. Persone chiamate a uscire dalla sottostima, restituite alla fierezza potendo dire “Tu ti sei curato di me e io posso curarmi degli altri”. Un’autostima - questa - che rende capaci di contribuire all’opera comune”.
Presenti alla cerimonia oltre al presidente della Triennale Stefano Boeri, la vice Sindaca della Citta' Metropolitana Arianna Censi, l'assessore all'istruzione del Comune di Milano Laura Galimberti, Mario Furlan dei City Angels, Giangiacomo Schiavi del Corriere della Sera, Salvatore Crapanzano del Coordinamento dei Comitati.
> > il prestigioso riconoscimento - ideato a metà degli anni ’90 dal Coordinamento Comitati Milanesi -  con il sostegno di Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica), di AMSA-Gruppo A2A, di Assoedilizia  e di un cartello di associazioni cittadine ( Amici di Milano, Associazione SAO, Ciessevi, City Angels e Legambiente) è stato assegnato a 15 cittadini benemeriti che si sono distinti per il loro impegno sociale. Inoltre sono state assegnate 15 menzioni speciali ad altrettante associazioni che quotidianamente mettono in pratica e aiutano a diffondere un esemplare comportamento civico nel tessuto urbano.
>
> Tra i casi premiati Giovanni Cavedon, anima del Centro Ambrosiano di Solidarietà e Matteo Nassigh, ragazzo con disabilità che ha fatto della sua esperienza la molla per dare vita a un’associazione che si prendesse cura delle persone in difficoltà.  
>
> Dopo il saluto del presidente della Triennale, Stefano Boeri, che ha rilevato la peculiare caratteristica di Milano “città fatta di innovazione e generosità”, il commento di Achille Colombo Clerici presidente di Assoedilizia e dell’Istituto Europa Asia:   “La societa'umana, tanto piu' funziona, quanto piu' diffusa nei cittadini e' la coscienza dei valori civili: rispetto dell'altro e delle norme di convivenza, con senso civico, collaborazione,  solidarieta'. Attenersi a questi valori  dev'essere inteso dal cittadino come bisogno di un' intima soddisfazione morale, e non come motivo di onori. Secondo un antico aforisma di Aristotele  la dignita' non risiede nel ricevere meriti, ma nella coscienza di meritarli. Questo e' appunto lo spirito che il Premio alla Virtu' Civica intende riconoscere: quello di donne e uomini che per tutta la loro vita hanno fatto il bene in semplicita', senza mai cercare la ribalta.”
>
> “Questa è la ventesima edizione del Panettone d’Oro, un premio dedicato alla virtù civica che negli anni si è allargato a tutto il territorio milanese” ha detto il direttore generale di Comieco Carlo Montalbetti .
> > Ha preceduto l’evento l’ormai tradizionale rapporto di Ipsos sul senso civico dei milanesi.  Milano si conferma nella percezione dei suoi cittadini una città sicura (per il 73% degli intervistati) e dotata di un forte senso di solidarietà verso gli svantaggiati (per il 50% del campione). Emerge inoltre il quadro di una città dinamica che offre grandi possibilità ai giovani (63%) e che si dimostra molto attenta all’ambiente: per ben il 92% dei milanesi interpellati infatti la raccolta differenziata è un importante indicatore di senso civico e abbandonare rifiuti per strada è tra i comportamenti più gravi da condannare (per il 44%), dopo corruzione (71%) ed evasione fiscale (55%). La città con cui Milano si dovrebbe confrontare è Londra, secondo il 31% degli intervistati, seguita a distanza da Berlino (22%) e Barcellona (12%).
>
> Qualche contraddizione in più invece affiora quando si affronta la questione legata al fenomeno immigrazione. Il 46% dei milanesi intervistati ritiene che abbia avuto un impatto negativo sulla città e per il 45% l’immigrazione incide sui costi dei servizi di welfare, consumando risorse che potrebbero essere spese per gli italiani. La pensano diversamente i giovani: secondo il 32% della fascia 18-30 anni l’immigrazione ha un effetto abbastanza o molto positivo su Milano, anche e soprattutto in quanto fattore di arricchimento della vita culturale cittadina.

L'INGLESE CANTANDO

Milano in Giallo

di Albertina Fancetti, Franco Mercoli, Alighiero Nonnis, Mario Pace
EDB Edizioni

Com'è bella Milano

di Albertina Fancetti
EDB Edizioni

L'Osteria degli Orchi

di Albertina Fancetti
EDB Edizioni