L'ARTE DELL'ITALIA TRA HAYEZ E SEGANTINI
Musei San Domenico dal 9 febbraio al 16 giugno 2019
Nell?'ambito della mostra su ?Romanticismo? attualmente in corso alle Gallerie d?'Italia, nella sede di Piazza Scala di Milano, all?'interno della mostra stessa, è stata presentata alla stampa la grande rassegna che a partire dal 9 di febbraio si terrà a Forlì nel complesso museale di San Domenico dal titolo ?Ottocento. L?'arte dell?'Italia tra Hayez e Segantini?.
Alla presenza del coordinatore generale Gianfranco Brunelli e dei due curatori scientifici Fernando Mazzocca e Francesco Leone, Michele Coppola, direttore centrale Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo ha messo in rapporto questa importante iniziativa a una sinergia tra l?'impegno culturale di Banca Intesa e della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.
Facendo riferimento a questa proficua collaborazione Gianfranco Brunelli ha introdotto la mostra illustrandone lo spirito e gli intenti in relazione alla storia e al dibattito culturale degli anni presi in considerazione che vanno dall?'Unità d'?Italia alla vigilia della Grande Guerra con riferimento particolare al 1911, anno in cui venne celebrato il Cinquantenario dell'?Unità.
Dopo aver sottolineato la difficoltà del processo unitario ha evocato i protagonisti della cultura letteraria, tra Carducci, Pascoli, D?Annunzio e Gozzano, come una preziosa chiave di lettura del complesso travaglio ideologico e culturale di anni tormentati.
Fernando Mazzocca ha illustrato il percorso della mostra sottolineando l?'impegno che assieme all?altro curatore, Francesco Leone, è stato profuso nella scelta di opere esemplari tra pittura e scultura che hanno segnato le vicende dell?'arte italiana in questi anni di grandi cambiamenti in cui alla cultura e all?'arte stessa è stato affidato il difficile ma anche affascinante compito di unificare il Paese.
Le due personalità scelte come punto di riferimento per l?'inizio e la fine di questa avvincente parabola sono state Hayez, il primo e l?'ultimo dei romantici celebrato da Mazzini come interprete dei destini della Nazione, e Segantini che nell?'ultima parte del secolo ha proiettato in una dimensione internazionale una forte volontà di rinnovamento determinata non più dal confronto con la storia ma con il motivo universale del dialogo tra l?'uomo e la natura e con l?'ideale della maternità.
Capolavori dell?'arte cosiddetta ufficiale saranno posti in dialogo con le opere più sperimentali e sconcertanti proiettate nella modernità, capolavori difficilmente visibili come ?La distruzione del Tempio di Gerusalemme? di Hayez, ?I funerali di Britannico di Muzzioli?, ?Lo staffato? di Fattori, ?L?'Alzaia? di Signorini, ?La lettura sul mare? di Corcos, ?Lo specchio della vita? di Pellizza da Volpedo e ?Le due madri? di Segantini.
Per i visitatori di oggi sarà particolarmente coinvolgente grazie alla presenza di opere esposte in quelle occasioni, proiettarsi nell?'atmosfera delle grandi Esposizioni Nazionali che a partire da quella di Firenze del 1861 sino a quelle del 1911, tra Torino Firenze e Roma, hanno accompagnato e concluso il fascinante cammino di un?'arte italiana alla ricerca dell?'identità e dell?'espressione di valori universali.
Ufficio Stampa
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo