Enrico Rizzi - I giorni del pane nero - Vol. II
Enrico Rizzi, senatore della Repubblica, nato a Milano il 5 luglio 1930 e deceduto il 6 dicembre 2005, ha avuto dal matrimonio due figli, Richard e Alan.
Commercialista, sin dalla più giovane età è stato attento ai problemi sociali e attratto dalla vita politica. Il suo curriculum è ricco di impegni: consigliere di Amministrazione Cariplo negli anni 1964-1972 e 1989-1995 - consigliere Mediocredito Lombardo 1964-1972 e 1989-1995.
Deputato per tre legislature: Parlamentare Europeo 1972/1976 - Senatore della Repubblica 1996/2005 - Vice presidente Gruppo Forza Italia 1996/2005 - ha ricoperto l’incarico di Sottosegretario al Commercio Estero nei Governi Spadolini - Sottosegretario ai Trasporti nel Governo Fanfani - Membro del Consiglio d’Europa 1979/1987 e 1996/2005.
Membro dell’Unione Europea Occidentale 1996/2005 - Capogruppo Forza Italia Commissione Territorio Ambiente e Beni Ambientali. Ha scritto La calda primavera del ’45 pubblicato nel 1984 da Edizioni Alma Milano.
Ne I GIORNI DEL PANE NERO Enrico Rizzi, partendo dal 1940 giunge alla fine della Seconda guerra mondiale.
In questo secondo volume il senatore, con il linguaggio stringato della cronaca giornalistica, ci trasmette con fedeltà gli avvenimenti e le notizie del 1941. Una cronaca viva che risveglia nella memoria momenti dolorosi su cui meditare.
Quello di Rizzi è stato un lavoro rigoroso e articolato della vita di quegli anni. Descrizioni attente e puntuali di un passato in cui era stata soffocata la democrazia e gli ideali di giustizia e libertà.
In questo libro Enrico Rizzi fotografa con fedele aderenza lo stato d’animo delle persone attraverso l’analisi cruda e la cronaca dettagliata, stringata, asciutta. E ci lascia una preziosa testimonianza, dalla quale si possano trarre spunti di riflessione.
La democrazia - ha scritto Rizzi - ha difetti, ma nessun altro sistema garantisce meglio la libertà del cittadino. Il socialismo democratico migliora la società attraverso il conseguimento di una effettiva giustizia sociale.
Consegnare ai nostri figli una società più giusta e quindi più libera è un nostro dovere.
I nostri figli un giorno ci ringrazieranno.