Abbattimento di alberi in Viale Premuda
- 21 agosto 2017 Cronaca
Viale Premuda. In precedenza Viale Vittoria e ancor prima Strada di Circonvallazione. Uno splendido viale alberato, a ridosso del centro storico, rimasto immutato per ben più di un secolo; una verdeggiante costante temporale in una città in continuo mutamento. In rete sono facilmente reperibili vecchie foto, una addirittura risalente al 1898, dove i grandi alberi la fanno sempre da padroni. Certo un tempo non erano così possenti come oggi li conosciamo ma le già ragguardevoli dimensioni d’allora fanno supporre un’esistenza precedente all'arrivo degli apparecchi fotografici.
E siamo giunti a questo Agosto. Un albero abbattuto in Viale Piave e quattro in Viale Premuda.
L’ ufficio manutenzione verde del Comune di Milano, estremamente cortese e solerte nel fornire spiegazioni anche in questo vacanziero periodo dell’anno, ci mette al corrente che quegli alberi rientravano in classe D, ovvero presentavano “gravissimi difetti morfologici e strutturali. I rischi di caduta e schianti sono elevatissimi e il ricorso a efficaci tecniche conservative e preservative è da considerarsi poco praticabile perciò le piante devono essere abbattute e sostituite nel più breve tempo possibile.”
http://www.comune.milano.it/wps/portal/ist/it/vivicitta/verde/alberi_site/controllo_stabilita_alberature
Non possedevano nemmeno significative connotazioni storiche o culturali come ad esempio l’enorme quercia di Piazza XXIV Maggio. Eppure erano quasi coetanei e anch'essi ne hanno viste tante. Dall'estensione della città col piano Beruto alla copertura del Redefossi; dagli sfollati del ’43 a Tangentopoli.
Nel calendario di abbattimento alberi per questo Agosto, stranamente non v’è traccia di Viale Premuda. Non è presente nemmeno nei mesi precedenti. Magari verrà pianificato prossimamente…
Anche se dal Comune rassicurano che gli alberi abbattuti vengono “generalmente” ripiantati, il confronto del presente con le vecchie foto del passato rimane impietoso: un anonimo stradone con pochi alberi, terra brulla, sterpaglie secche e un arrugginito ferrovecchio contro un magnifico e lussureggiante viale, ingentilito da soffice erba e fiori sgargianti.
Ma ciò che sorprende maggiormente è che nessuno sponsor privato si sia fatto avanti per la cura del verde in una zona dove ristoranti chic e raffinati show rooms pullulano, campando non certo di stenti.
Assieme agli antichi alberi di Porta Tosa sembra stia venendo meno anche la storica filantropia milanese.
Riccardo Rossetti