Addio a un grande giornalista

La mattina del 17 novembre è venuto a mancare Mario Cervi, giornalista, storico e fondatore de Il Giornale insieme a Indro Montanelli.

Nato a Crema il 25 marzo 1921, Cervi prestò servizio durante la guerra come ufficiale, per poi cominciare la sua carriera editoriale già nel 1945 al Corriere della Sera. Dopo anni di gavetta, gli fu affidato prima l'incarico di inviato speciale nei grandi processi e nei più importanti casi di cronaiaria italiana e successivamente la carica di inviato speciale all'estero, dove seguì sul campo la crisi di Suez, il golpe in Cile e l'invasione turca di Cipro nord. Nel 1974 seguì l'amico fraterno Indro Montanelli nell'avventura che porterà alla fondazione de “il Giornale”, nel quale ricoprirà anche la carica di direttore. L'opera principale per cui Cervi ha raggiunto una vasta notorietà è la monumentale “storia d'Italia”, scritta sempre in collaborazione con Montanelli, uno degli scritti più completi e interessanti sull'argomento. 
Con Mario Cervi se ne va un giornalista d'altri tempi: liberale autentico, gran signore, che non esitò a lasciare il Corriere per rimanere coerente con le sue idee, caratteristica che ha caratterizzato la sua vita. Amico del nostro direttore che con lui ha presenato tutti i volumi della storia d'Italia ai quali Cervi ha collaborato.
Profondamente innamorato del suo mestiere, fin quasi all'ultimo ha continuato a scrivere e a curare una sua rubrica, in un costante e ininterrotto dialogo con i suoi lettori, che considerava i soli e unici giudici del suo lavoro.

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