ADOLESCENTI, INTERNET E ATTIVISMO
- 16 febbraio 2020 Cronaca
L'indagine di Save the Children per il Safer Internet Day
In occasione del Safer Internet Day 2020, la giornata mondiale per la sicurezza in Rete istituita e promossa dalla Commissione Europea, Save the Children ha diffuso i risultati di un report che fotografa il rapporto tra i giovani e internet. Tre bambini o preadolescenti (6-14 anni) su 4 in Italia frequentano la rete, sviluppando una familiarità che diventa quasi assoluta tra i 15-24enni (94%). Navigano soprattutto per comunicare con i messaggi Whatsapp, Skype, Viber o Messenger (92% tra i 14 e i 17 anni), o utilizzando le applicazioni online anche per chiamare e videochiamare (81%), ma sono molti meno quelli che usano il web per leggere giornali o riviste online (circa 40%).
L'organizzazione ha però deciso di interpellare gli adolescenti che utilizzano la rete per seguire o aderire a cause a sfondo sociale, civico o politico e si impegnano attivamente in prima persona anche oltre la rete. Ecco allora il dossier “Dai like alle piazze: giovani e partecipazione civica onlife” è nato da alcuni focus group nelle scuole e da un’indagine online a risposta spontanea promossa tra gli adolescenti.
Solo 1 adolescente su 3 (30% circa) tra quelli che hanno risposto all’indagine, non è iscritto o non fa parte di nessun gruppo o associazione, 1 su 6 frequenta gruppi scolastici e sempre 1 su 6 è iscritto ad associazioni di volontariato sociale o ad associazioni o gruppi religiosi. L’iscrizione ad associazioni culturali o associazioni per la tutela dell’ambiente riguarda il 7% circa, mentre quella ad associazioni per la cooperazione internazionale o per la tutela dei diritti umani, o a movimenti, partiti politici o comitati di cittadini riguarda il 4% circa dei rispondenti. In effetti in Italia fra il 2011 e il 2017 è raddoppiata la quota di giovani fra i 15 e i 30 anni che sono attivi in organizzazioni territoriali che supportano comunità locali, passata dal 10% del 2011 al 20% del 2017, a fronte di una media europea che è passata dal 11 al 13%.
Per il 67% degli adolescenti che hanno risposto al sondaggio, i social rappresentano il canale sul quale si informano e si attivano rispetto ai temi sociali, civici o politici di maggiore interesse per loro, seguita dalla scuola (65%) .Tra i temi che maggiormente riscuotono l’interesse dei ragazzi e delle ragazze vi sono: i cambiamenti climatici e la difesa dell’ambiente (60%), la lotta contro discriminazioni, bullismo e stereotipi (53%), l’immigrazione (25%), i problemi della scuola e i diritti dei minori (18%).
Una buona parte dei ragazzi interpellati si adopera per diffondere online queste informazioni principalmente attraverso il “mi piace” (45% circa) o condividendole sulla propria bacheca o profilo (46%), mentre 1 su 20 (6%) fa un passo in più e contribuisce creando in rete un nuovo contenuto sulla tematica in questione, e un, pur ristretto, 4% arriva anche a scrivere un appello o una petizione di raccolta firme per raggiungere un obiettivo prefissato.
Questo attivismo digitale, che è stato definito come un “attivismo pigro” rimane tuttavia confinato nel web solo nel 13% dei casi. Più della metà dei ragazzi attivi online traduce l’impegno anche in azioni dirette di cittadinanza, per cambiare concretamente le cose, partecipando a eventi di sensibilizzazione o mobilitazione collettiva legati alla tematica di interesse. È la difesa dell’ambiente la causa che sembra stimolare di più il passaggio all’azione dei ragazzi: l’83% di quelli che hanno “abbandonato la tastiera” per uscire in strada e partecipare a manifestazioni o cortei ha infatti seguito assiduamente online questo tema negli ultimi due anni. Dall’indagine, in ogni caso, sembra emergere come l’impegno on line divenga per molti una chiave di accesso per una dimensione di impegno diretto sul territorio.
Save the Children lancia in Italia la piattaforma “Change the Future”, un ecosistema digitale di condivisione e informazione che nasce dall’esperienza di Sottosopra, il Movimento Giovani per Save the Children e di UndeRadio (la radio web contro le discriminazioni), dedicato a tutti i ragazzi e le ragazze, tra i 17 e i 22 anni, associazioni e gruppi per informare, sensibilizzare, approfondire, creare comunità, e dare forza alla voce dei giovani.
Per accedere alla piattaforma Change the Future: www.changethefuture.it
Questo attivismo digitale, che è stato definito come un “attivismo pigro” rimane tuttavia confinato nel web solo nel 13% dei casi. Più della metà dei ragazzi attivi online traduce l’impegno anche in azioni dirette di cittadinanza, per cambiare concretamente le cose, partecipando a eventi di sensibilizzazione o mobilitazione collettiva legati alla tematica di interesse. È la difesa dell’ambiente la causa che sembra stimolare di più il passaggio all’azione dei ragazzi: l’83% di quelli che hanno “abbandonato la tastiera” per uscire in strada e partecipare a manifestazioni o cortei ha infatti seguito assiduamente online questo tema negli ultimi due anni. Dall’indagine, in ogni caso, sembra emergere come l’impegno on line divenga per molti una chiave di accesso per una dimensione di impegno diretto sul territorio.
Save the Children lancia in Italia la piattaforma “Change the Future”, un ecosistema digitale di condivisione e informazione che nasce dall’esperienza di Sottosopra, il Movimento Giovani per Save the Children e di UndeRadio (la radio web contro le discriminazioni), dedicato a tutti i ragazzi e le ragazze, tra i 17 e i 22 anni, associazioni e gruppi per informare, sensibilizzare, approfondire, creare comunità, e dare forza alla voce dei giovani.
Per accedere alla piattaforma Change the Future: www.changethefuture.it