FIGLI DI UN DIO MINORE
- 30 ottobre 2016 Cronaca
di Mark Medoff
Traduzione di Lorenzo Gioielli, con Giorgia, Giorgio Lupano, Rita Mazza
e con Cristina Fondi, Francesco Magali, Gianluca Teneggi, Deborah Donadio
Stanisci regia Marco Mattolini - scene e costumi Andrea - musiche Daniele d'Angelo
produzione Artisti Associati
“Sono nata sorda, da genitori sordi, in una famiglia di udenti”; queste sono le parole di Rita Mazza, la protagonista di Figli di un Dio minore. Il testo teatrale di Mark Medoff che ebbe un enorme successo nella versione cinematografica interpretata da William Hurt e Marlee Matlin, l’attrice sorda che vinse per quell’interpretazione l’Oscar e il Golden Globe.
Lo spettacolo, dopo aver commosso le platee italiane nel primo anno di tournée torna in scena, a grande richiesta ripartendo dal Teatro Franco Parenti. Il lavoro, vincolato dall'autore a essere rappresentato da una protagonista sorda, prende il via da un laboratorio sullo studio delle potenzialità espressive del doppio binario fra lingua dei segni e comunicazione orale. In scena un giovane cast di attori udenti e sordi (guidato da Giorgio Lupano e Rita Mazza), che ha letteralmente conquistato il pubblico italiano.
Centrale è il tema dell'integrazione: Sarah, la protagonista, che rifiuta di parlare, è incastrata fra due realtà che le impediscono di essere semplicemente sé stessa: per sordi dove è cresciuta e la relazione con James Leeds, il logopedista che se n’è innamorato e che vorrebbe educarla al linguaggio. Attraverso il racconto della storia d’amore tra l’insegnante logopedista James e l’allieva Sara, lo spettacolo, con delicatezza e poesia, pone l’attenzione su una minoranza invisibile come quella dei sordi e getta luce su quella sottile linea in cui universi comunicativi separati si incontrano. Figli di un Dio minore è un'occasione di usare il teatro in modo diverso; è un viaggio all'interno di un mondo che è a fianco a noi, che chiede di poterci parlare”, dice l'attore Giorgio Lupano, uno spettacolo unico nel suo genere perché si rivolge tanto agli udenti che ai non udenti e a entrambi regala emozione e sorpresa.
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