“Giornali di Zona”
- 10 maggio 2017 Cronaca
I Giornali di Zona milanesi? 12 testate, tra piccole e grandi con una diffusione mensile di 160.000 copie.
Una massa critica al servizio delle periferie? E i rapporti con la stampa cittadina?
Lunedì 15 maggio la presentazione dello studio elaborato dal Centro Studi Periferie
Chi da qualche decennio, chi più recentemente, chi con una diffusione di qualche centinaio di copie, chi di qualche decina di migliaia, i Giornali di Zona milanesi – o “Stampa locale”, come si inizia a definirla – rappresentano un significativo e continuativo punto di osservazione e di riferimento sociale, con una notevole “memoria” storica. Da “Il Dialogo”, testata di zona 4 dal 1957 al 1997, i Giornali di zona, spesso promossi da associazioni socio-culturali e politiche, oltre all’aspetto informativo, costituiscono infatti una vera e propria fonte di conoscenza innervata nel territorio, in particolare in quello “periferico” (il “centro” non ha più un proprio Giornale di Zona).
Le Testate – Attualmente, tra nuovi arrivi, cessazioni e qualche sospensione, le testate operative (mensili/bimestrali) sono una dozzina, con una tiratura complessiva di circa 160mila copie: ABC (Zona 9), Dai nostri Quartieri (Zona 3), Il diciotto (Zona 7), La Conca (Zona 5), La Voce di Zona 3 (Zona 3), Milanosud (Zona 5), Noi Zona 2 (Zona 2), Precotto News (Zona 2), Quattro (Zona 4), Vivere insieme la Periferia (Zona 8), Zona Nove (Zona 9) ed il nostro Vivere Milano (nuova veste cittadina di: Milanosette - Zona 9 - fondato nel 1975, e le due versioni: La Zona Milano (Zone 2-3-4- e Zone 6-7-8, fondata nel 1994 ora inseriti in Vivere Milano che copre anche il Municipio 1). Ma i Giornali di Zona sono pienamente valorizzati ed utilizzati dalla città?
I precedenti – Proprio da questa considerazione, nel 2007 prese le mosse l’azione di Consulta periferie Milano quando, nell’ambito dell’iniziativa “2007 - Anno delle Periferie di Milano”, promosse una serie di iniziative (al Circolo Perini in Zona 8, al Centro culturale Rosetum in Zona 7, nella sede di ABC in Zona 9, intersecando il Convegno “I Giornali di Zona. Quale ruolo e quale futuro?” promosso da Milanosud in Zona 5). Apice del percorso fu il Convegno “Periferie e ruolo dei Giornali di Zona” promosso a Palazzo Marino nel Maggio 2008 con il patrocinato dalla Presidenza del Consiglio comunale di Milano, che assunse una significativa valenza “politica”: per la prima volta (e finora unica), i Giornali di Zona (che erano 14) si riunirono a livello cittadino nella sede dell’Amministrazione comunale. Più recentemente, a fine 2015 si è svolto a Villa Litta di Affori il convegno “I giornali locali e le nuove Municipalità a Milano”, organizzato dall’Associazione Amici di ABC, nel ventennale della fondazione, in collaborazione con i giornali Milanosud e Zona Nove; poi, all’inizio del 2016 al Centro Culturale della Cooperativa a Niguarda, Consulta Periferie Milano ha promosso l’incontro “Periferie, Municipalità, Città metropolitana. Il ruolo dei Giornali di Zona”. Ma, adesso a che punto siamo?
Lo studio – In tale contesto si colloca la presentazione stampa dello studio “I Giornali di Zona a Milano” elaborato dal Centro Studi Periferie (Lunedì 15 maggio 2017 - ore 11.30, Negozio civico ChiAmaMilano, Via Laghetto 2), recentemente istituito da Consulta Periferie Milano (www.periferiemilano.com); un’occasione di conoscenza anche per i “fratelli maggiori” della stampa cittadina, soprattutto in questo frangente, con le periferie al centro dell’attenzione. Sembra che si debba ripartire da lì.
Periferie – Quindi, proprio per il forte radicamento zonale, i Giornali di Zona dovrebbero riuscire a fare un salto di qualità, acquisendo “massa critica” per svolgere un ruolo “cittadino” utile alle periferie. Per esempio, sostenendo coralmente alcuni temi “periferici”, quali l’Amministrazione delle Periferie (i Consigli di Zona sono stati degli enti poco utili e i Municipi sono tutti da costruire?) o la Cultura nelle periferie (il Bilancio annuale del Comune di Milano per la Cultura è di oltre 80 milioni: quanti sono destinati alle periferie?).
Allora, la “stampa locale” milanese saprà individuare dei percorsi per avere un rilievo cittadino e anche metropolitano? Perché Milano non continui ad andare a due velocità, ma possa essere città, veramente per tutti!
Walter Cherubini