Il teleriscaldamento si amplia in città

Sviluppare una grande rete di teleriscaldamento in grado di fornire energia a tutta la città: su questa base si è trovato l'accordo, venerdì 10 luglio, tra la Giunta, Regione Lombardia e A2A, grazie al quale è stato approvato l'avvio di uno studio per la realizzazione di una grande rete di riscaldamento alimentata da fonti di energia rinnovabili.

Lo studio, che durerà un anno, sarà svolto da un gruppo di lavoro composto da esperti.
In un’ottica di Città metropolitana - sottolinea l’assessore alla Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran - è necessario sviluppare un lavoro condiviso con Regione Lombardia e A2A affinché il sistema di teleriscaldamento, che a Milano si sta sviluppando con buoni risultati, sia esteso ad un territorio sempre più vasto. E’ anche uno degli obiettivi principali del Paes, che prevede di ridurre le emissioni di anidride carbonica di almeno il 20% nel 2020 rispetto e del 40% nel 2030, rispetto all'anno di riferimento 2005.
Attualmente a Milano sono presenti diverse reti di teleriscaldamento alimentate principalmente da impianti di cogenerazione e dall’impianto di termovalorizzazione dei Rsu (Gallaratese/San Siro; Milano sud; Città Studi/Tribunale; Santa Giulia/Mecenate), altre, di dimensioni più piccole, alimentate da impianti di produzione semplice a caldaie a gas (Quartiere Palizzi in Bovisa, Comasina, Quartiere Ex Maserati, Quartiere Ex OM, Pompeo Leoni, Centro direzionale via Bensi e Centro storico).
Nella rete di Milano gli appartamenti teleriscaldati ad oggi sono 100.000, si prevede che siano 150.000 nel 2020. Si stima inoltre che l’estensione del servizio del teleriscaldamento comporti fra il 2005 e il 2020 una riduzione delle emissione di CO2 pari a 139 Kton.

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