IMMOBILIZZATI E STORDITI
- 11 marzo 2020 Cronaca
Per un invisibile e sconosciuto Coronavirus
Non si può e non si deve in questi giorni terribili non parlare di
tutto ciò che i nostri medici stanno facendo verso i molti contaminati
dal virus Corona, che sta rallentando i movimenti di tutti noi. E un po'
immobilizzati e un po' storditi siamo tutti noi, perché quando non si
capisce perché non si può ancora conoscere l'origine di un male e la sua
possibile sconfitta, un senso di paura finisce per impadronirsi della
nostra vita. È come se la Natura, "aiutata" dall'essere umano, si fosse
ribellata ai continui soprusi che continuamente l'uomo le infligge,
creando un'epidemia tipo quella tristemente famosa della Spagnola, che
produsse tra il 1918 e il 1920 più di cinquanta milioni di morti, e
questo forse a causa della sporcizia nella quale si era sviluppata, a
partire, si dice, dallo Stato americano del Kansas e dalle sporche
trincee della prima guerra mondiale. La spagnola colpiva più i giovani
dei vecchi, perché i primi avendo un sistema di anticorpi più sviluppato
finivano come per fare "arrabbiare" il virus il quale reagiva
debellandoli. Insomma, il contrario di quanto sta facendo il Corona, che
trova nella popolazione più anziana, il terreno più fertile. A questo
forse ci ha portato il menefreghismo pressoché totale con il quale da
secoli la Natura viene maltrattata, e con essa i suoi animali che
condividono con noi questa Terra ma servono più che altro a servire noi
nella carne con cui ci nutriamo e nei servizi che ci rendono in qualità
di animali da traino, e anche dal fornirci zanne, corni e altri
attributi dai quali ricavare oggetti di lusso o afrodisiaci che la
stupidità umana attribuisce loro.
Se una cosa buona questa dannata malattia avrà prodotto sarà-
speriamo - l'assunzione promessa di migliaia di medici e paramedici dei
quali una popolazione sempre più anziana, o meglio diversamente giovane,
ha sempre più bisogno. E il cercare, anche, di riuscire a sentirci più
solidali fra noi, di sorridere e più sinceramente, di renderci conto di
quanto la vita sia sacra e il mondo bello, e di rispettarci e
rispettarli di più.
Antonio Mecca