Innovazione, un "chip" ci dice tutto del carrello della spesa
- 01 giugno 2016 Cronaca
Un'azienda di Rosà (VI) ha sviluppato un sistema per far "parlare" i prodotti.
A.g.s., azienda con quartier generale a Rosà (Vi) e sede tecnica a Udine che opera nella subfornitura avanzata per i settori dell'elettronica e dell'elettromeccanica, ha sviluppato una nuova tecnologia per "far parlare gli oggetti". Un piccolo chip, che sia messo in un bottone o in un'etichetta, è possibile inserire una serie di informazioni per garantire l'autenticità del prodotto o che spieghino le sue caratteristiche tecniche. Questi contenuti sono leggibili da un sistema e da un'app, - spiega Denis Vigo, amministratore di Ags e cofondatore della società insieme a Renato Comelli.
La tecnologia è già stata sperimentata e applicata nei settori della moda e dell'alimentazione. Il chip, posizionato in modo tale da non contaminare il cibo, contiene informazioni sulla qualità di produzione e sull'originalità del prodotto. Queste vengono lette attraverso un dispositivo e utilizzate sia dal produttore sia dal cliente-consumatore. Potendo inserirvi ogni tipo di contenuto, le applicazioni possono essere infinite e destinate a espandersi: secondo le stime dell'agenzia americana Gartner, tra meno di 5 anni ci saranno 26 miliardi di oggetti connessi a livello globale.
L'azienda aveva cominciato più di un anno fa creando una divisione dedicata al tracciamento dei prodotti spediti nel mondo, poi sono approdati allo sviluppo del sistema in oggetto. Ci siamo affidati a partner di primissimo livello come Nxp per la produzione dei chip. Abbiamo utilizzato per esempio Nfc (Near Field Comunication) che consente a device come smartphone e tablet di comunicare con etichette elettroniche - ha aggiunto l'amministratore di Ags. Il risultato è una sorta di "internet delle cose" in ogni oggetto. Le informazioni inserite possono essere strumento di certificazione e garanzia di qualità, ma anche dare suggerimenti e indicazioni di utilizzo. Banalizzando, possiamo pensare ad un capo di abbigliamento che può dare indicazioni di abbinamento o a un ingrediente che suggerisce i vari utilizzi in cucina. Ma non solo - conclude Vigo. - Il produttore può tracciare il proprio prodotto originale, sapere dove viene venduto e ricevere dati sui clienti finali. Dunque, attraverso il chip si può aprire un canale di dialogo con i propri clienti.
Ags (www.ags-one.com) è stata fondata nel 2004 da Denis Vigo e Renato Comelli.
Davide Lorenzano