LA QUESTIONE DEGLI ASILI
- 01 febbraio 2020 Cronaca
Cosa cambia dopo la protesta degli educatori
A fine gennaio si era parlato di una riforma degli asili proposta dalla Regione.
In sostanza, si avanzava l'ipotesi di introdurre dei volontari che affiancherebbero gli educatori, di aumentare i giorni di apertura garantita e di fissare a 1 a 8 il rapporto educatore-numero di bambini indipendentemente dall'età.
Queste misure hanno trovato l'opposizione sia dei sindacati sia degli educatori che hanno protestato sotto il Pirellone nella giornata di martedì 28 gennaio. A loro parere il primo nodo da sciogliere è considerare gli asili come un'offerta socio-assistenziale e non educativa.
Sulla presenza dei volontari, se passasse la riforma, dubbi sono stati espressi sulla loro provenienza professionale. Servono, infatti, persone competenti nell'educazione e nella cura dei bambini piccoli.
Non ultima fonte di preoccupazione, la necessità di modulare il numero degli educatori e quello dei bambini tenendo conto dell'età dei piccoli da accudire.
A questo punto la commissione sanità del consiglio regionale ha rimandato il voto sul provvedimento a fine febbraio e ha istituito un gruppo di lavoro per riprendere la discussione sul tema.
In sostanza, si avanzava l'ipotesi di introdurre dei volontari che affiancherebbero gli educatori, di aumentare i giorni di apertura garantita e di fissare a 1 a 8 il rapporto educatore-numero di bambini indipendentemente dall'età.
Queste misure hanno trovato l'opposizione sia dei sindacati sia degli educatori che hanno protestato sotto il Pirellone nella giornata di martedì 28 gennaio. A loro parere il primo nodo da sciogliere è considerare gli asili come un'offerta socio-assistenziale e non educativa.
Sulla presenza dei volontari, se passasse la riforma, dubbi sono stati espressi sulla loro provenienza professionale. Servono, infatti, persone competenti nell'educazione e nella cura dei bambini piccoli.
Non ultima fonte di preoccupazione, la necessità di modulare il numero degli educatori e quello dei bambini tenendo conto dell'età dei piccoli da accudire.
A questo punto la commissione sanità del consiglio regionale ha rimandato il voto sul provvedimento a fine febbraio e ha istituito un gruppo di lavoro per riprendere la discussione sul tema.