Milano è la città con l'aria peggiore in Lombardia
- 28 dicembre 2022 Cronaca
Milano è al primo posto nella classifica delle città lombarde con la peggior qualità dell'aria. A dirlo l'analisi di Legambiente Lombardia su dati Arpa 2022
Sono Milano, Cremona, Mantova, Brescia, Lodi, Monza, Pavia e Como le città che hanno infranto il tetto massimo concesso dalla normativa europea per quanto riguarda le giornate di smog elevato, con polveri oltre i 50 microgrammi/mc: 35 giorni all’anno secondo le vigenti norme europee. Nessuna delle città lombarde rispetta le nuove linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità, in virtù delle quali devono essere meno di 4 all’anno le giornate di smog estremo. La normativa europea sulla qualità dell’aria è in fase di revisione e i limiti potrebbero diventare ancor più stringenti. Se così fosse, nessuna città lombarda potrebbe dichiararsi 'libera dallo smog'.
Una situazione simile è quella che riguarda i valori medi annui. La buona notizia è che nessuna città lombarda supera il valore soglia stabilito dalla normativa europea (40 microg/mc per le polveri sottili), quella cattiva è che nessuna città lombarda si colloca al di sotto dei valori di riferimento per la salute umana fissati dall’Oms (15 microg/mc): in Lombardia si continua a respirare aria di pessima qualità. Sono sempre le città della pianura - Milano e Cremona in testa - ai vertici della classifica per cattiva qualità dell’aria, la situazione è leggermente migliore per i capoluoghi pedemontani (nell’ordine, Como, Bergamo, Varese e Lecco), oltre che per Sondrio.
Guardando però al dato medio (PM10 per tutte le centraline urbane dei 12 capoluoghi lombardi), a deludere è il trend. Dopo i risultati positivi di riduzione dell’inquinamento conseguiti negli scorsi decenni, l’andamento dell’ultimo quinquennio è piatto. Nessun peggioramento significativo, ma anche nessun cenno di miglioramento.
Nel periodo invernale anche la legna da ardere utilizzata per i caminetti è una notevole fonte di inquinamento.
Sara Cappelluti
Una situazione simile è quella che riguarda i valori medi annui. La buona notizia è che nessuna città lombarda supera il valore soglia stabilito dalla normativa europea (40 microg/mc per le polveri sottili), quella cattiva è che nessuna città lombarda si colloca al di sotto dei valori di riferimento per la salute umana fissati dall’Oms (15 microg/mc): in Lombardia si continua a respirare aria di pessima qualità. Sono sempre le città della pianura - Milano e Cremona in testa - ai vertici della classifica per cattiva qualità dell’aria, la situazione è leggermente migliore per i capoluoghi pedemontani (nell’ordine, Como, Bergamo, Varese e Lecco), oltre che per Sondrio.
Guardando però al dato medio (PM10 per tutte le centraline urbane dei 12 capoluoghi lombardi), a deludere è il trend. Dopo i risultati positivi di riduzione dell’inquinamento conseguiti negli scorsi decenni, l’andamento dell’ultimo quinquennio è piatto. Nessun peggioramento significativo, ma anche nessun cenno di miglioramento.
Nel periodo invernale anche la legna da ardere utilizzata per i caminetti è una notevole fonte di inquinamento.
Sara Cappelluti