Lunedì 4 febbraio si terrà per il quinto anno consecutivo la giornata di lutto nazionale in ricordo di coloro che si sono suicidati per cause economiche, promossa dall’Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime, presieduto dall’Avv. Elisabetta Aldrovandi. 
«A seguito dei continui suicidi spinti da cause economiche chiediamo al Governo Italiano di seguire l’esempio della Gran Bretagna - ha dichiarato la  saggista e vicepresidente, Barbara Benedettelli - d’istituire un Ministero o una Commissione per la prevenzione al suicidio».
Tra le vittime sostenute dall’Osservatorio, che si occupa in primis di proporre alle Istituzioni progetti di legge che ne tutelino i diritti, c’è Laura Schiavo, madre di tre figli e moglie di Dario Casotta che per le eccessive pressioni dell’agenzia di recupero crediti il 13 giugno del 2014 si è suicidato. «Laura si è trovata sola a crescere i suoi figli, nell’indifferenza delle Istituzioni - ha proseguito la Benedettelli - uno Stato che si definisce civile non deve permetterlo. Lo Stato, sempre pronto a salvare le banche, deve essere in grado di salvare anche i cittadini». 
Dello stesso parere, il professore Andreas Aceranti, membro provv. del Direttivo e referente dell’Osservatorio per i rapporti con Istituti di Formazione e di Istruzione, che pone l’accento su un aspetto spesso sottovalutato: «C’è una zona franca che è la rete, dove è facile morire. Su internet si trovano centinaia di pagine che più o meno velatamente istigano al suicidio. Si deve trovare un modo per impedire che si possano mettere online questi contenuti».
Il 4 febbraio di quest’anno l’osservatorio ha deciso di commemorare anche la morte di chi è stato istigato al suicidio da chi si nasconde dietro la tastiera di un pc o di un cellulare, come Igor Maj, 14 anni, trovato impiccato a Milano lo scorso 6 settembre, o Tiziana Cantone, morta suicida a 31 anni perché un video hot postato senza il suo consenso era diventato virale.

Nicole Persico
Osservatorio sostegno vittime
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