NON SI TOCCHI PIAZZA DUOMO

Più verde in città? Con raziocinio e con rispetto dei luoghi storici

Alberi e aiuole nel luogo collettivo che più appartiene alla storia e alla 
coscienza dei milanesi sarebbe al tempo stesso una "occupazione" forzata 
dell'identità e una banalizzazione.
Si chiamino “raggi verdi” - percorsi alberati dalla periferia al centro 
cittadino - oppure metro bosco - un parco-cintura tutt’attorno a Milano - ben vengano i progetti per portare più verde a Milano che comunque è la seconda grande città d’Italia, dopo Torino, nel rapporto mq di verde-abitanti. Ma non si tocchi piazza Duomo. Monumentalità, austerità, sobrietà, e vastità dello spazio libero: i tratti dello stile di una delle piazze storiche italiane, nella quale l'elemento arboreo è un corpo estraneo.
Se guardiamo ai vari tentativi nel corso degli anni di "firmare" la nostra 
piazza cittadina ( una vera smania da parte dei vari progettisti ) viene 
spontaneo dire che Piazza Duomo non è uno spazio libero da occupare, ma è uno spazio da lasciar vuoto, in tutta la sua vastita' e monumentalita' storica. Un grande spazio libero, dove i viandanti si soffermano rispettosi del luogo, ammirati della stupenda immagine del Duomo dalle vetrate illuminate e dalle guglie che svettano al cielo, come braccia ideali protese verso l'alto. La realtà che abbiamo sotto gli occhi,  frutto di una secolare calibratura del rapporto tra città e cattedrale, da non guastare con progetti snaturanti lo stile e lo spirito del luogo, quale quello di trasformare lo spazio della piazza in una parvenza naturalistica di bosco o di orto, deve far riflettere. Perché non mettiamo gli alberi in piazza del Palio a Siena o in piazza della Signoria a Firenze? Forse un po' di verde starebbe bene anche in piazza San Pietro a Roma...
E comunque va tenuto presente che immettere forzatamente la vegetazione in determinati luoghi urbani consolidati può dar luogo - a seguito dello sviluppo della vegetazione stessa - a seri problemi di gestione delle infrastrutture e delle strutture preesistenti. Tener a bada la crescita del verde non è cosa da poco: lo stato di fognature e tombini ne è già una prova.  
Achille Colombo Clerici
Presidente di Assoedilizia

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