Presentata la Carta dei diritti alla salute degli anziani fragili
- 10 aprile 2016 Cronaca
Il documento è nato da un lavoro svolto dal Comune di Milano in stretta collaborazione con l’Osservatorio Alzheimer.
Rispetto della dignità della persona, diritto alla salute e alla diagnosi tempestiva, diritto a essere informati a partecipare alle scelte riguardanti la propria salute e alla socialità: questi sono stati gli argomenti di cui si è parlato nel pomeriggio del 7 aprile al quinto forum delle Politiche sociali durante la presentazione della Carta dei diritti alla salute delle persona con decadimento cognitivo non reversibile. Il documento è nato da un lavoro svolto dal Comune di Milano in collaborazione con l’Osservatorio Alzheimer.
La carta indica nove punti ritenuti irrinunciabili:
1. diritto alla socialità;
2. diritto al rispetto della dignità;
3. diritto alla salute;
4. diritto all’ ascolto e alla partecipazione alle scelte;
5. diritto alla diagnosi tempestiva;
6. diritto alla presa in carico immediata e competente;
7. diritto alla presa in carico integrata;
8. diritto alla sorveglianza etica;
9. diritto alla sorveglianza legale.
Tutelare le persone che vivono una fase di fragilità nella propria vita è un impegno fondamentale sia sul piano della cura, sia su quello dell’informazione - ha dichiarato l'assessore Pierfrancesco Majorino. - Proporremo l’adozione di questa Carta a tutti gli ospedali, alle residenze sanitarie assistenziali e ai centri d'assistenza della città.
La Carta dei diritti vuol rappresentare uno stimolo al miglioramento della qualità dell’assistenza e della cura e al rispetto del diritto alla salute per tutti i soggetti impegnati nella cura della persona con decadimento cognitivo, che presenta una progressiva perdita delle capacità di comunicare che la rende più fragile e indifesa.
La Giunta comunale ha approvato recentemente lo stanziamento di 150mila euro che saranno utilizzati per le attività a sostegno delle persone anziane malate di Alzheimer: il numero verde gratuito 800 679 679, per informare i cittadini e indirizzarli ai servizi già esistenti; la conduzione dei nove Alzheimer Café; interventi non farmacologici, dalla pet-therepy, all’attività motoria; due centri d'incontro e coordinamento “Modello Meeting Center” che impiegheranno psicologi, psicomotricisti, educatori, terapisti occupazionali e della riabilitazione. Con le stesse risorse saranno avviati nove corsi di formazione per familiari e assistenti svolte in sedi decentrate nelle nove zone.