Se non li vedi non ci credi
- 17 dicembre 2015 Cronaca
IL CENACOLO VINCIANO
Il Cenacolo fu commissionato a Leonardo Da Vinci da Ludovico il Moro, duca di Milano, nel 1495. A far conoscere Leonardo a Ludovico il Moro fu Lorenzo de’Medici, detto il Magnifico, signore di Firenze. Leonardo da Vinci era entrato a far parte della cerchia di amici del duca di Firenze grazie al Verdocchi, maestro d’arte pittorica, di cui era allievo.
A dipingere il Cenacolo, nel refettorio del Convento Domenicano di Santa Maria delle Grazie, ci mise quasi due anni.
Le dimensioni del dipinto parietale sono 460 x 880 cm. Il capolavoro raffigura il momento in cui Gesù, durante l’ultima cena, rivela ai dodici apostoli che fra loro si trova un traditore.
In primo piano c’è la tavola al centro della quale è seduto Gesù, mentre gli apostoli sono suddivisi in quattro gruppi da tre. Esattamente alla sinistra di Gesù il primo gruppo è composto da Bartolomeo, Giacomo minore e Andrea, il secondo da Pietro, Giovanni e Giuda Iscariota mentre alla destra di Gesù il terzo da Giacomo maggiore, Filippo e Tommaso e il quarto da Matteo, Giuda Taddeo e Simone.
Leonardo è riuscito a rendere vivi i protagonisti. Gli apostoli e lo stesso Gesù sono raffigurati con una precisa mimica facciale a tal punto che i volti esprimono esattamente le emozioni che tutti stanno provando a seguito della notizia del tradimento. Per questo motivo è rappresentato totalmente l’aspetto psicologico dei personaggi. Il genio ha chiaramente sfruttato i propri studi dell’anatomia umana.
Il Cenacolo di Leonardo da Vinci, per le importanti caratteristiche culturali che lo contraddistinguono nel 1980 è stato nominato patrimonio dell’Umanità e, pertanto, è protetto dall’Unesco.
Leonardo ha utilizzato, però, una tecnica pittorica sperimentale che ha reso il dipinto altamente sensibile all’umidità. Tale sensibilità ha determinato un pessimo stato di conservazione. Per questo motivo importanti esperti sono stati incaricati di effettuare un restauro dell’opera. Restauro che è durato oltre vent’anni (1978-1999) e che ne ha notevolmente migliorato lo stato.
Nel 2014 oltre 400.000 persone hanno voluto ammirare il capolavoro.
Del Cenacolo Vinciano esistono nel mondo varie copie che sono state realizzate a grandezza naturale su tela o come affreschi oppure di dimensioni più piccole su incisioni oppure disegnate su carta.
È superfluo dire che il Cenacolo Vinciano merita davvero di essere visto. Andateci e portate i vostri bambini o nipotini. Questa è la maniera migliore per insegnare ad apprezzare il patrimonio artistico, culturale italiano che, sino a prova contraria, primeggia per vastità e per importanza.
Flavio Fera