UN DESERTO NECESSARIO

Le strade delle principali città italiane deserte per effetto del decreto.

Piazza di Spagna vuota, nessuno sale i gradini di Trinità dei Monti, non un passante ad ammirare la Barcaccia. Piazza del Duomo deserta, la Galleria ha un aspetto irreale, Gae Aulenti spettrale. Città che sembrano vuote, spopolate come in un film apocalittico. Serrande abbassate, fuori dai bar tavolini e sedie impilate. Chiusi ristoranti, parrucchieri, centri estetici e negozi di prodotti ritenuti non necessari. Stesso colpo d’occhio in tutte le città italiane.
È un silenzio insolito al quale non siamo abituati, i piccioni chiacchierano tra loro, le fontane romane rumoreggiano nelle piazze.
È cosi a Roma, Milano, ma anche a Napoli, con il mare stupito che osserva bar e serrande abbassate, a Padova con il mercato delle Erbe quasi deserto, a Bologna, a Palermo, a Firenze, ad Aosta. Pochi passanti e con la mascherina. Ecco come si presentavano le strade centrali delle principali città italiane all’indomani dell’ultimo decreto firmato da Giuseppe Conte per fronteggiare l’emergenza coronavirus.
È un deserto necessario, fondamentale perché l'epidemia rallenti.
E gli italiani stanno in casa, aspettano che passi la tempesta.
Sarà surreale ma è necessario.
Anch'io resto a casa
Tina Nava

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