Fra le oltre novecento chiese presenti in Roma, ve ne è una a me particolarmente cara. È stata la prima chiesa romana da me visitata nell'ormai lontano luglio 1987. Si tratta della chiesa di San Bernardo alle Terme, situata nell'omonima piazzetta posta ad angolo con via Torino. È una chiesa molto antica, originariamente non era neppure un luogo di culto religioso bensì di culto per il proprio corpo, che per alcuni soprattutto ora è l'unica forma di culto praticata. Questo perché l'attuale chiesa faceva parte del complesso delle Terme di Diocleziano, la cui sede principale si trova a poche centinaia di metri da lì, nella vicina piazza Esedra ora piazza della Repubblica, trasformata anch'essa in luogo di culto religioso con il nome di basilica di Santa Maria degli Angeli, praticamente tre chiese site nello stesso luogo. La chiesa di San Bernardo ha una forma a tamburo, quasi che questo strumento fatto per richiamare l'attenzione della gente potesse e dovesse richiamare l'attenzione anche dei fedeli. L'interno è di forma ellittica, con grandi dipinti appesi alle opposte pareti. In fondo, sulla destra, una stanza che ospita alcune statue nonché dipinti. L'intonaco esterno in origine era color arancio, d'altronde l'arancio come affermava lo scrittore Giuseppe Patroni Griffi è il colore di Roma, e volerlo cambiare a favore di colori più vivaci ma che cancellano il passato trasformano Roma in una succursale della Hollywood anni '50 con quei suoi colori caramellosi, che mal si adattano a questa città e ai suoi cittadini.
Dopo alcuni anni il color giallo limone della chiesa di San Bernardo ha cominciato a cadere consentendo di far riaffiorare nuovamente il precedente arancio, formando così una marmellata informe che fa rimpiangere il colore originario e compiangere coloro che ne hanno votato il cambiamento. Le chiese romane sono generalmente belle, anche quelle meno note, anche quelle più piccole. Non lontano dalla magnifica chiesa di San Giovanni in Laterano sorge la chiesa di Santa Croce in Gerusalemme, con al suo interno - come tradizione vuole - alcuni pezzi di legno facenti parte della croce che vide crocifisso Gesù. Questa così come altre chiese sono quasi sempre vuote, o con pochissimi visitatori presenti. Forse perché una città come Roma è, si presta di più e meglio di altre nel venire visitata dall'esterno, poiché la magnificenza delle facciate, il rigoglio dei giardini, il clima quasi sempre mite non spinge la gente ad entrare negli edifici se non in alcuni e in determinate occasioni. Varcare la soglia di questi templi della cristianità significa quasi sempre - in una città come Roma è - entrare in luoghi che accolgono opere d'arte prodotte dalla mano di artisti del lontano passato, che ci sono comunque vicini perché l'Arte ha questo di caratteristico: che riesce a toccare il cuore delle persone pur se appartenenti a vari strati sociali, dato che gli strati vengono attraversati fino a raggiungere l'anima e toccarla, sfiorarla come il dito di Dio nel dipinto del Giudizio universale di Michelangelo.
Antonio Mecca