A Valencia la Mostra del fotografo Robert Capa
- 02 maggio 2023 Cultura

Fondata dai romani nel 138 A.C. Valencia, è la terza città più popolosa della Spagna, dopo Madrid e Barcellona. È una bella città, elegante e pulita, che ricorda nelle sue costruzioni uno stile architettonico assimilabile alla Francia. In Plaza Ayuntamiento, nell'ex palazzo delle Poste, è stata allestita una mostra fotografica dedicata al fotografo Robert Capa, pseudonimo di Endre Erno Friedman, nato a Budapest il 22 ottobre 1913 e morto in Vietnam, a Thai Binh, il 25 maggio 1954, a 40 anni, per lo scoppio di una mina antiuomo. Il futuro fotografo assunse questo nome in omaggio a quello del grande regista Frank Capra, italiano di nascita e americano di formazione, somigliandogli nel cognome e anche nella maestria con la quale i due artisti solevano utilizzare l'obiettivo della macchina da presa. Senonché Capra era un autore di commedie nelle quali l'ottimismo regnava sovrano, mentre le immagini di Capa erano spesso tragicamente tristi, così come triste in maniera tragica è spesso la realtà (e non solo nella sua foto forse più celebre: quella che coglie un miliziano spagnolo al momento della sua uccisione). Ancora giovanissimo Endre-Robert si trasferirà a Berlino dove lavorerà come fattorino presso un'importante agenzia fotografica per poi: di lì a poco, iniziare a svolgere anch'egli l'attività di fotografo impegnato in servizi meno impegnativi. Si recherà quindi, nell'agosto 1936, in Spagna per documentare mediante le sue immagini su pellicola lo svolgersi della guerra civile spagnola, uno svolgersi simile alle pagine di un grosso volume la cui carta è resa appiccicosa dal sangue versato dalla popolazione e che è stato conservato e preservato dal pericolo sempre incombente che il tutto svanisca dalla labile memoria umana, sebbene la nitidezza del ricordo non ci preserva dal ripetersi di certe sue scabrose situazioni.
Sempre più noto nel campo della fotografia Robert Capa fu tra i fondatori della celeberrima agenzia Magnum insieme a Henry Cartier-Bresson, David Seymour, George Rodger e William Vandivert. A metà della seconda guerra mondiale sarà in Italia al seguito dell'esercito americano, e ne documenterà l'avanzata con molte delle sue splendide immagini. Un'avanzata faticosa ma sicura, che finirà per respingere il nemico nazista nelle retrovie e a restringerlo e stringerlo fino alla inevitabile resa. Con il celebre scrittore americano John Steinbeck si recherà in Unione Sovietica, dove la coppia documenterà da par suo: il primo con la penna, il secondo con l'obiettivo, l'esistenza dei russi e la loro resistenza giornaliera di fronte allo strapotere dei satrapi comunisti. Capa fu anche a Parigi più volte, e fu qui che incontrerà Ingrid Bergman e se ne innamorerà riamato. L'attrice svedere naturalizzata americana ormai da anni restò affascinata e intrigata dal modo di fare del giovane fotografo praticamente suo coetaneo (lei era nata nel 1915). Sarebbe anche stata disposta a sposarlo, ma Robert rifiutò, giustificando il suo rifiuto con il fatto che la sua professione lo portava sempre in giro per il mondo. E anche all'altro mondo, purtroppo, visto che la sua precoce morte avvenne a soli 40 anni. Le sue belle e drammatiche e nitide foto sono però rimaste nel nostro mondo, a testimoniare la realtà che vari Paesi hanno vissuto in determinati momenti della loro storia.
Antonio Mecca