ACCADDE IL 16 GIUGNO
- 16 giugno 2020 Cultura
16 giugno 1976 – Apartheid: rivolte studentesche a Soweto, Sudafrica
L'apartheid (in italiano, letteralmente "separazione", "partizione") era la politica di segregazione razziale istituita nel 1948 dal governo di etnia bianca del Sudafrica, e rimasta in vigore fino al 1991. Fu applicato dal governo sudafricano anche alla Namibia, fino al 1990 amministrata dal Sudafrica. Per estensione il termine è oggi utilizzato per rimarcare qualunque forma di segregazione civile e politica a danno di minoranze, ad opera del governo di uno stato sovrano, sulla base di pregiudizi etnici e sociali. Soweto è un'area urbana della città di Johannesburg, in Sudafrica. È la più grande township (baraccopoli) del Sudafrica e ha avuto un ruolo fondamentale nella storia della lotta all'apartheid. Il nome "Soweto" è una contrazione di "South Western Townships" ("township sudoccidentali").
Il 16 giugno 1976 la popolazione di Soweto insorse per protestare contro la decisione del governo sudafricano di sostituire l'afrikaans (lingua di ceppo boero-olandese identificata con gli oppressori coloniali) all'inglese nelle scuole. Nella zona di Orlando, la polizia fece fuoco su un corteo di 10.000 studenti. Nei dieci giorni di violenti scontri che seguirono furono uccise diverse centinaia di persone. Il massacro di Soweto ebbe una forte eco sia nel paese che nel mondo. Numerose istituzioni internazionali, incluse le Nazioni Unite, stabilirono pesanti sanzioni economiche nei confronti del Sudafrica; molti attivisti politici lasciarono il paese, e diversi movimenti politici anti-segregazionisti intrapresero proprio in quel frangente la via della lotta armata. Il governo sudafricano cercò di recuperare la propria immagine fornendo a Soweto una rete elettrica migliore.Nel 1995, crollato il regime dell'apartheid, Soweto divenne parte del Southern Metropolitan Transitional Local Council, e nel 2002 fu incorporata nella città di Johannesburg.