ACCADDE IL 2 AGOSTO
- 02 agosto 2021 Cultura
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2 agosto 1980 – Italia: alle ore 10.25 una bomba esplode alla stazione di Bologna causando 85 morti e 200 feriti
La strage
di Bologna è stato un attentato commesso sabato 2 agosto 1980 alle 10:25
alla stazione ferroviaria di Bologna
Centrale, a Bologna, in Italia. Si tratta del più grave atto terroristico avvenuto nel Paese nel secondo dopoguerra,
da molti indicato come uno degli ultimi atti della strategia della tensione.
È uno dei più gravi attentati verificatisi
negli anni di piombo, assieme alla strage di piazza Fontana del
12 dicembre 1969, alla strage di piazza della Loggia del
28 maggio 1974 e alla strage del treno Italicus del
4 agosto 1974.[8], quello con il maggior numero di vittime.
Come esecutori materiali sono stati individuati
dalla magistratura alcuni militanti di estrema destra, appartenenti ai Nuclei Armati Rivoluzionari,
tra cui Valerio Fioravanti, Francesca Mambro. A lungo gli ipotetici mandanti sono rimasti
sconosciuti, sebbene fossero rilevati collegamenti con la criminalità organizzata e i servizi segreti deviati. Nel 2020 l'inchiesta della Procura generale di
Bologna ha concluso che Paolo Bellini (ex Avanguardia Nazionale),
esecutore insieme agli ex NAR già condannati in precedenza, avrebbe agito in
concorso con Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D'Amato e Mario Tedeschi, individuati quali mandanti, finanziatori o
organizzatori. Essendo questi ultimi ormai tutti deceduti, non potranno essere
intraprese ulteriori azioni giudiziarie.[3][13]
Nell'attentato rimasero uccise 85 persone e
oltre 200 rimasero ferite. Le indagini si indirizzarono quasi subito sulla
pista neofascista, ma solo dopo un lungo iter
giudiziario e numerosi depistaggi, per cui furono condannati Licio Gelli, Pietro Musumeci, Giuseppe Belmonte e Francesco Pazienza, la
sentenza finale del 1995 condannò Valerio Fioravanti e Francesca Mambro «come appartenenti alla banda armata che
ha organizzato e realizzato l'attentato di Bologna» e per aver «fatto parte del
gruppo che sicuramente quell'atto aveva organizzato», mentre nel 2007 si
aggiunse anche la condanna di Luigi Ciavardini, minorenne all'epoca dei fatti e, nel 2020,
quella di Gilberto Cavallini.