ACCADDE IL 2 MARZO

2 marzo 1807 – Abolizionismo: il Congresso degli Stati Uniti d'America approva un atto per cui è "proibita l'importazione di schiavi in qualsiasi porto o luogo all'interno della giurisdizione degli Stati Uniti... da qualsiasi regno, luogo o nazione estera."



L'abolizionismo è un movimento politico e un'istanza morale, basato su considerazioni umanitarie emerse nella cultura illuministica o cristiana, per l'abolizione del commercio degli schiavi e la soppressione della schiavitù che nasce e si sviluppa in Europa e in America tra la fine del XVIII e il XIX secolo.

Benché la tratta e la schiavitù fossero diffuse anche nel Mondo arabo e in altre parti dell'Africa e dell'Asia, solo in Occidente emersero istanze sufficientemente incisive da portare alla loro abolizione. «Furono poi gli sviluppi e gli effetti della rivoluzione industriale sul mercato capitalistico mondiale a fare della schiavitù un istituto superato e controproducente. L’economia internazionale non aveva più bisogno di masse di schiavi impegnate nelle piantagioni, ma di lavoratori salariati che producessero ricchezza e consumassero merci, di nuovi mercati per lo smercio della produzione industriale e l’investimento di capitali.» . «La schiavitù era ormai antieconomica, una pietra di inciampo: doveva venire abolita». Gli abolizionisti concentrarono i propri sforzi dapprima sull'abolizione della tratta degli schiavi africani verso le Americhe, quindi sull'abolizione della schiavitù nelle colonie o ex colonie europee e infine sul contrasto alla tratta araba e alla schiavitù in Africa e in Asia.


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