ACCADDE IL 24 LUGLIO
- 24 luglio 2023 Cultura
·
24 luglio 1949 - Fausto Coppi vince
il Tour
de France precedendo in classifica Gino Bartali. È il primo
ciclista a fare l'accoppiata Giro-Tour
nello stesso anno.
Angelo Fausto Coppi (Castellania, 15 settembre 1919 – Tortona, 2 gennaio 1960)
è stato un ciclista su strada e pistard italiano.
Professionista dal 1939 al 1960,
soprannominato il Campionissimo o l'Airone, fu il
corridore più famoso e vincente dell'epoca d'oro del ciclismo ed è considerato
uno dei più grandi e popolari atleti di tutti i tempi:[1][2][3] formidabile passista, eccezionale scalatore, e dotato di un
buono spunto veloce, era un corridore completo e adatto ad ogni tipo di competizione su strada.
S'impose sia nelle più importanti corse a tappe sia nelle maggiori classiche di un giorno. Vinse cinque volte il Giro d'Italia (1940, 1947, 1949, 1952 e 1953), record condiviso
con Binda e Merckx, e due volte il Tour de France (1949 e 1952), diventando anche il
primo ciclista a conquistare le due competizioni nello stesso anno. Fra i
successi nelle gare in linea vanno ricordate le cinque affermazioni al Giro di Lombardia (1946, 1947, 1948, 1949 e 1954),
record, le tre vittorie alla Milano-Sanremo (1946, 1948 e 1949), e i successi alla Parigi-Roubaix e
alla Freccia Vallone nel
1950. Vinse il Campionato del
mondo nel 1953,
e primeggiò anche nel ciclismo su
pista, vincendo il Campionato del
mondo d'inseguimento nel 1947 e nel 1949.
Fu primatista dell'ora (con 45,798 km) dal 1942 al 1956.
Il 1949 è l'anno della definitiva consacrazione
internazionale per Coppi. Il 19 marzo vince per la terza volta la Milano-Sanremo.
Dopo il secondo posto al Giro del Piemonte, l'8 maggio si aggiudica in
solitaria anche il Giro di Romagna (terzo successo per lui) con 3'50" su
Fiorenzo Magni e ben 10'30" su Gino Bartali.[35] Al Giro d'Italia, partito da
favorito, vince in volata la quarta tappa, la Cosenza-Salerno. Si rende poi protagonista nella
frazione dolomitica da Bassano del Grappa a Bolzano,
attaccando a 90 km dall'arrivo e
superando in solitaria i tre passi di Pordoi, Campolongo e Gardena: a Bolzano precede di 6'58" la maglia rosa Adolfo
Leoni (che conserva il primato) e il rivale Bartali. Otto giorni dopo, il 10
giugno 1949, firma quella che resterà la sua impresa più celebre, con 192
chilometri di fuga nella tappa Cuneo-Pinerolo, la terzultima di quella Corsa rosa. Approfittando di
una foratura di Bartali ad Argentera, Coppi va all'attacco in solitaria e dopo Maddalena, Vars, Izoard, Monginevro e Colle del Sestriere (e ben cinque forature), arriva al
traguardo da vincitore, con 11'52" sul secondo, lo stesso Bartali, e
20'04" sul terzo, Alfredo Martini.[35] Il giornalista Mario Ferretti apre la sua radiocronaca con una frase
entrata nella storia del ciclismo: «Un uomo solo è al comando; la sua maglia è
bianco-celeste; il suo nome è Fausto Coppi». L'"Airone" vince quel Giro con
23'47" su Bartali e 38'27" su Giordano Cottur.
Conquistato il terzo Giro, Coppi affronta il
suo primo Tour de France: È il trionfo per Coppi, che al Parco dei Principi festeggia la vittoria all'esordio nella Grande Boucle: nessuno prima di lui era riuscito a centrare la
doppietta Giro-Tour nello stesso anno. In classifica Bartali è secondo a
10'55", Marinelli terzo a 25'13".