ACCADDE IL 27 AGOSTO

27 agosto 1928 – Il Patto Kellogg-Briand, che rinuncia alla guerra come strumento di politica estera, viene firmato a Parigi dalle principali potenze mondiali.


Il patto Briand-Kellogg's altrimenti noto come trattato di rinuncia alla guerra patto di Parigi è un trattato multilaterale, stilato a Parigi il 27 agosto 1928 ed entrato formalmente in vigore il 24 luglio 1929, con il fine di eliminare la guerra quale strumento di politica internazionale. Il ministro degli Esteri francese Aristide Briand nella primavera del 1927 propose al segretario di Stato statunitense Frank Kellogg un patto bilaterale di non aggressione sperando di vincolare gli Stati Uniti d'America a una rete di protezione internazionale contro possibili volontà guerrafondaie della Germania contro la Francia. Kellogg abbracciò l'idea, ma propose la conversione in un accordo generale multilaterale.

Kellogg voleva infatti approfittare dell'occasione per proporre anche a Germania, Italia, GiapponeGran Bretagna di sedere allo stesso tavolo, per affrontare una questione che aveva certamente una portata ben più ampia del solo rapporto di alleanza tra Francia e Stati Uniti. Venne steso un testo che risultava aperto all'adesione incondizionata di tutti gli altri paesi. La guerra, considerata fino ad allora la prerogativa regina della sovranità degli Stati, veniva spogliata proprio della sua liceità: finalmente, gli Stati si proponevano di rinunciare a far valere i loro interessi con la forza delle armi.Il patto, le cui ratifiche vennero depositate a Washington fino al 1939 da 63 stati - tra i quali Stati Uniti d'America, Australia, Canada, CecoslovacchiaGermaniaRegno UnitoIndia, Stato libero d'IrlandaItaliaNuova Zelanda, Unione del SudafricaPoloniaBelgioFrancia e Giappone -, non trovò però mai effettiva applicazione a causa delle lacune e delle omissioni su alcuni punti salienti. Un grave difetto del patto era l'assoluta mancanza di sanzioni che condannassero la violazione di quanto dallo stesso prescritto: nel testo del trattato si fa riferimento ad una qualche forma di sanzione solo nel Preambolo, in cui si afferma che "tutti i Paesi firmatari che cercheranno di sviluppare gli interessi nazionali, facendo ricorso alla guerra, saranno privati dei benefici del presente trattato"; la perdita dei benefici consistendo nell'esposizione dello Stato trasgressore alle ritorsioni individuali o collettive degli altri paesi.Tutti i rappresentanti concordarono sulla necessità che fosse bandita la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti, ma, allo stesso tempo, stabilivano unanimemente che fosse impossibile rinunciarvi, poiché era il solo modo per difendersi da un attacco o da un'invasione, e si appellavano al diritto di ricorrere alla legittima difesa come norma di diritto consuetudinario. Gli stati firmatari furono infatti concordi con le dichiarazioni del segretario statunitense Kellogg il quale intervenendo all'American Society of International Law, nel 1928, giustificò la mancanza di un riferimento espresso alla legittima difesa nel proprio progetto, sulla base del "riconoscimento implicito" della stessa:






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