ACCADDE IL 3 LUGLIO
- 03 luglio 2020 Cultura
3 luglio 1988 - La nave da guerra della Marina statunitense USS Vincennes abbatte il Volo Iran Air 655 della Iran Air, in volo sul Golfo Persico, uccidendo le 290 persone a bordo
Il volo Iran Air 655 (IR 655) era un volo di linea della Iran Air, che il 3 luglio 1988 venne abbattuto da un missile statunitense mentre sorvolava lo Stretto di Hormuz.
L'aereo, un Airbus A300B2-203, in volo da Teheran a Dubai, venne colpito da un missile terra-aria lanciato dall'incrociatore USS Vincennes (CG-49) della US Navy, che ne causò la distruzione e l'uccisione di tutti i 290 passeggeri, compresi 66 bambini.
L'incidente del volo 655 è attualmente l'ottavo più grave accaduto nel mondo per numero di vittime, il più grave avvenuto nell'Oceano Indiano e il più grave che ha visto coinvolto un A300. Al momento dell'abbattimento il Vincennes navigava in acque territoriali iraniane e il volo IR 655 si trovava nello spazio aereo iraniano.
Secondo il governo degli Stati Uniti, l'equipaggio del Vincennes scambiò l'A300 per un caccia F-14 Tomcat dell'Aeronautica militare iraniana, mentre per il governo iraniano il Vincennes abbatté intenzionalmente il velivolo civile. L'evento generò una grande quantità di polemiche negli Stati Uniti; alcuni analisti accusarono il comando militare statunitense e il comandante del Vincennes di aver tenuto un comportamento sconsiderato e aggressivo in una zona già pericolosamente sotto tensione. Il governo degli Stati Uniti espresse rammarico per la perdita di vite umane, ma non ammise di aver commesso errori, né presentò scuse ufficiali al governo iraniano.
Nel 1996, presso la Corte internazionale di giustizia di L'Aia, Stati Uniti e Iran raggiunsero "un pieno accordo in merito a tutte le dispute, le differenze di opinione, le richieste e le controrichieste". Come parte della risoluzione, gli Stati Uniti accettarono di pagare a titolo di risarcimento complessivo alle famiglie delle vittime 61,8 milioni di dollari, equivalenti a 213.103 dollari per passeggero, non esprimendo tuttavia delle scuse formali.