ACCADDE IL 6 LUGLIO
- 06 luglio 2023 Cultura
6 luglio 1988 La piattaforma di trivellazione Piper Alpha, nel Mare del Nord, viene distrutta da un'esplosione e dal
successivo incendio uccidendo 167 lavoratori
La Piper Alpha era una piattaforma petrolifera che operava nel Mare del Nord, installata a circa 200 chilometri dalla cittadina scozzese
di Aberdeen, di proprietà della compagnia petrolifera americana Occidental Petroleum (caledonia) ltd. Il 6 luglio del 1988 la piattaforma prese fuoco in seguito alla
fuga di una notevole quantità di gas, che innescò innumerevoli esplosioni. Le
fiamme avvolsero l'impianto per ore, generando temperature tali da rendere
impossibile l'avvicinamento dei mezzi di soccorso. Delle 226 persone che erano
a bordo della Piper Alpha, 165 morirono[1]. Anche una delle navi di salvataggio si incendiò,
causando la morte di altre due persone e portando il bilancio a 167 vittime. [2] Tra le cause dei decessi, oltre al calore e
alle esalazioni, anche il tentativo di cercare la salvezza gettandosi in mare,
da un'altezza di circa 30 metri e con l'acqua ghiacciata. Questo disastro è tra
i peggiori che si siano mai verificati nel campo petrolifero marino. In seguito
all'incidente della Piper Alpha, le compagnie petrolifere decisero di
modificare gli standard di sicurezza delle piattaforme petrolifere.