ACCADDE IL 9 AGOSTO
- 09 agosto 2021 Cultura
9 agosto 1991 – Il Sostituto procuratore di Suprema Corte di Cassazione Antonino Scopelliti viene ucciso da un commando
della 'ndrangheta mentre alla guida della
sua BMW torna a casa a Campo Calabro. Di lì a poco avrebbe sostenuto l'accusa
al Maxiprocesso di Palermo contro Cosa Nostra
Antonino Scopelliti (Campo Calabro, 20 gennaio 1935 – Villa San Giovanni, 9 agosto 1991) è stato un magistrato italiano.
Entrato nella magistratura italiana a soli 24 anni, ha svolto la carriera di
magistrato requirente, iniziando come Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica di Roma, poi presso la Procura della Repubblica di Milano. Procuratore generale presso
la Corte d'appello quindi,
Sostituto Procuratore Generale presso la Suprema Corte di Cassazione.
Seguì un'eccezionale carriera, che lo portò ad essere il numero uno dei
sostituti procuratori generali italiani presso la Corte di Cassazione. Si è
occupato di vari maxi processi, di mafia e
di terrorismo.
Ha rappresentato, infatti, la pubblica accusa nel caso Moro, durante il primo processo, al sequestro dell'Achille Lauro, alla Strage di Piazza Fontana ed
alla Strage del Rapido 904. Per
quest'ultimo processo, Scopelliti chiese la conferma degli ergastoli inferti al
boss di Cosa Nostra Pippo Calò e
a Guido Cercola, nonché l'annullamento delle assoluzioni di secondo grado per
altri mafiosi. Il collegio giudicante della prima sezione penale della
Cassazione, presieduto da Corrado Carnevale, rigettò la richiesta della pubblica accusa,
assolvendo Calò e rinviando tutto a nuovo giudizio.
Apparve in televisione in alcune circostanze,
soprattutto come ospite in alcune puntate di Telefono giallo.
Il magistrato fu ucciso il 9 agosto 1991, mentre era in vacanza in Calabria, sua terra d'origine, in località Piale (frazione di Villa San Giovanni, sulla strada provinciale tra Villa San Giovanni e Campo Calabro). Scopelliti venne intercettato dai suoi assassini
mentre, a bordo della sua automobile, una BMW, rientrava in paese dopo avere
trascorso la giornata al mare. L'agguato avvenne all'altezza di una curva, poco
prima del rettilineo che immette nell'abitato di Piale, una frazione di Villa San Giovanni. Gli assassini, almeno due persone a bordo di una moto,
appostati lungo la strada, spararono con fucili calibro 12 caricati a
pallettoni. La morte del magistrato, colpito con due colpi alla testa esplosi
in rapida successione, fu istantanea. L'automobile, priva di controllo, finì in
un terrapieno.