ACCADDE L'11 LUGLIO
- 11 luglio 2023 Cultura
·
11 luglio 1979 Milano: Giorgio Ambrosoli, commissario liquidatore
della Banca Privata Italiana, dopo aver testimoniato davanti a giudici
statunitensi sui traffici di Michele Sindona, viene assassinato mentre rientra a
casa
Giorgio Ambrosoli (Milano, 17 ottobre 1933 – Milano, 11 luglio 1979) è stato un avvocato italiano.
Nominato commissario
liquidatore della Banca Privata Italiana e delle attività finanziarie del banchiere Michele Sindona, fu assassinato
l'11 luglio 1979 da
un sicario ingaggiato dallo
stesso Sindona.
La sera dell'11 luglio 1979,
rincasando dopo una serata trascorsa con amici, Ambrosoli fu avvicinato sotto
il portone della sua casa, in via Morozzo della Rocca 1, da uno sconosciuto.
Questi si scusò e gli esplose contro quattro colpi 357 Magnum.
A ucciderlo fu il malavitoso statunitense William Joseph Aricò, la pistola l'aveva comprata da Henry Hill (Il
pentito, sulla cui vita reale si basa il film di Martin Scorsese del 1990, Quei
bravi ragazzi) che era stato dal
1974 al 1977 suo compagno di cella nel penitenziario di Lewisburg insieme a
Robert Venetucci. Nessuna autorità pubblica presenziò ai funerali di
Ambrosoli, ad eccezione di Paolo Baffi, all'epoca Governatore della Banca
d'Italia.
Il killer fu pagato da
Sindona con 25 000 dollari in contanti ed un bonifico di altri
90 000 dollari su un conto bancario svizzero; a mettere in contatto
Aricò con Sindona era stato il suo complice Robert Venetucci (un trafficante
di eroina legato a Cosa Nostra americana) mentre, nei pedinamenti ad Ambrosoli per preparare
l'omicidio, Aricò era stato accompagnato da Giacomo Vitale, l'autore delle
telefonate anonime.
Nel 1981, con la scoperta delle carte di Licio Gelli a Castiglion
Fibocchi, si ebbe la conferma del ruolo della loggia massonica P2 nelle manovre per salvare Sindona. Il 18
marzo 1986, a Milano, Michele Sindona e
l'italo-americano Robert Venetucci furono condannati all'ergastolo per l'uccisione
dell'avvocato. Restano invece ancora sconosciuti i mandanti,
sebbene sia stata più volte accreditata l'ipotesi di Giulio Andreotti.