ADDIO SANDRA MILO

Da "Lo Scapolo" a "Roma, santa e dannata"

L'attrice Salvatrice Elena Greco è morta stamattina, 29 gennaio 2024, a Roma, città nella quale viveva da molti anni. Il suo nome dirà poco a molti, ma il suo pseudonimo Sandra Milo, invece dirà molto agli amanti del Cinema per il quale la Milo ha interpretato oltre settanta film, il primo nel 1955: "Lo scapolo", protagonista maschile Alberto Sordi, scapolo d'oro del Cinema italiano. L'ultimo nel 2023: "Roma, santa e dannata". Caratterizzata, o afflitta, da una voce chioccia che la faceva sembrare una pessima attrice Sandra era invece più che adatta per molti ruoli, scelti o prescelti da lei o per lei da fior di registi quali Rossellini, Pietrangeli, Fellini. Con quest'ultimo ebbe una lunga relazione sentimentale durata ben 17 anni, e due compartecipazioni ad altrettanti suoi film: "Otto e mezzo" nel 1963, e "Giulietta degli spiriti nel 1965, primo film a colori di Fellini se si eccettua nel 1962 il lungo episodio "Le tentazioni del dottor Antonio", inserito nel super lungometraggio "Boccaccio '70". Fellini l'avrebbe voluta anche in "Amarcord", realizzato nel 1973, ma l'attrice in quel periodo si era ritirata dal Cinema e così ci si dovette rivolgere all'attrice francese Magali Noel, splendida donna somigliantissima a Sandra Milo, nel ruolo di Gradisca. La Milo - forse così ribattezzata perché aveva un corpo degno della Venere di Milo - già nel nome di nascita: Salvatrice, aveva in sé il destino di attrice. Era nata a Tunisi l'undici marzo 1933, da padre siciliano e madre toscana, e fu in Toscana che trascorse gli anni dell'adolescenza: a Vicopisano, vicino Pisa, per poi trasferirsi a Roma e qui esordire al Cinema nel 1955, come si è detto. Nel 1961 fu l'interprete del film di Rossellini "Vanina Vanini", tratto dall'omonimo racconto di Stendhal, film che ai critici non piacque e non piacque soprattutto l'interpretazione della Milo, che venne ribattezzata da Enrico Lucherini "Canina Canini". Oltre che al Cinema trasmigrò anche in Televisione, e pure a Teatro. Scrisse inoltre tre libri nei quali - in almeno uno - si diliungò nella descrizione del suo rapporto con Fellini, all'epoca ancora in vita. Perché le donne sono fatte così: devono mettere nero su bianco la cronaca delle loro esperienze sessuali più che sensuali, dando alla carta stampata un'aura di imprimatur e ricevendo denaro sonante in cambio di confessioni che interesseranno più che altro curiosi e viziosi. La vita di Sandra Milo si è svolta comunque piuttosto serena, con una prima parte relativa fino alla fine degli anni Sessanta che coniugava bellezza e fama, e una seconda: quella inerente gli anni '80 e '90 dove una simpatia da vecchia zia le aveva attirato non pochi fans. E non solo piccoli fans come titolava una sua celeberrima trasmissione, bensì anche grandi perché ben disposti verso un nome cinematografico che era anche un nume della settima arte.

Antonio Mecca

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