ALDA MERINI

Amore e poesia

Il Direttore mi invita a scrivere un articolo su Alda Merini, la poetessa milanese che lui ha conosciuto personalmente e dalla quale ha acquistato tre poesie, ancora inedite, pagandole trecento lire (anni 50). Non conosco a fondo Alda Merini e la sua Opera tanto da poterne scrivere con cognizione di causa, ma posso comunque scrivere di lei e su di lei cercando di analizzare quello che la signora Merini è stata e lo stato di salute mentale che ha posseduto e che soprattutto l'ha posseduta. Attualmente sto leggendo l'epistolario intercorso tra Fancis Scott Fitzgerald e la moglie Zelda Sayre, la quale dovette trascorrere molti anni in case di cura la cui retta per riportarla sulla retta via era pagata dal marito, che oltre a questa incombenza si faceva carico della crescita della loro figlia Scottie, nonché del proprio lavoro di scrittore, componendo romanzi ma soprattutto racconti, e articoli su svariati argomenti nonché lettere indirizzate soprattutto a Zelda (o Sayre, come la indica nelle note esplicative la curatrice, che da buona femminista è impegnata nel demolire la femminilità della donna nominandola con il cognome privato dell'articolo invece che con il nome non privo di affetto). Zelda Fitzgerald ex Sayre nelle case di cura che la ospitavano scrisse persino un romanzo, probabilmente alcuni racconti e soprattutto una quantità di lettere generalmente indirizzate a Scott, al quale manifestava il suo amore privatamente quando poi pubblicamente usava spesso denigrarlo. Per tornare alla poetessa milanese Merini: fu una donna che cominciò a soffrire di disturbi mentali molto presto, ma questo non le impedì di scrivere e di scrivere bene, di amare - Giorgio Manganelli fu forse il suo più grande amore - e di sposarsi per avere con il marito quattro figlie. Qualcuno afferma che i matti non esistono e che fuori dai manicomi (peraltro chiusi dal signor Franco Basaglia) i matti sono in numero maggiore. Per forza: quanti erano i rinchiusi, e quanti sono i liberi? Ma lo sragionamento delle persone - di certe persone - è immenso, e ben poco si può sperare di ottenere cercando di ragionarci su. Recentemente la Tv pubblica ha realizzato un film dove Alda Merini era interpretata da Laura Morante, e dove si viene a sapere qualcosa in più riguardo una personalità complessa come la Merini è stata. Nata a Milano il 21 marzo 1931 e sempre a Milano morta il primo novembre 2009 la poetessa scrisse nel corso della sua esistenza che fu anche e soprattutto una resistenza al male oscuro (Giuseppe Berto dixit) che mai aveva smesso di tormentarla poesie nonché opere in prosa, conducendo una vita spesso indigesta nonché indecente, fumando molto e buttando in cenere gli anni migliori che il destino ci assegna, fatta oggetto di culto da parte di colleghi scrittori, o attori, o cantanti (Milva le dedicò un concerto nel 2004, con lei presente sul palco). L'anno dopo venne ospitata da Piero Chiambretti nel suo show televisivo in onda su Mediaset, nel quale il conduttore torinese la trattò con educata partecipazione, al che lei reagiva con simpatia altrettanto educata. La poesia non paga, perché ad apprezzarla fra i lettori sono generalmente in pochi, e ne sapeva qualcosa la grande Anna Maria Ortese, la quale la sua miglior poesia era nella prosa che usava spalmarla. Resta comunque il fatto che un buon componimento poetico può - se non arricchire chi lo compone - arricchire spiritualmente chi lo legge, instillando in lui o in lei una emozione magari inconsapevole al momento ma che col passare del tempo tornerà a fare sentire i suoi benefici effetti nell'anima.

Antonio Mecca

Proverbi Milanesi

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di Albertina Fancetti, Franco Mercoli, Alighiero Nonnis, Mario Pace
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