Antologia di racconti con protagonista Mike Hammer,
- 29 luglio 2018 Cultura
L'investigatore newyorkese creato dallo scrittore americano Mickey Spillane
È di recente uscita nella collana "Giallo Mondadori-classici oro" l'antologia di racconti con protagonista Mike Hammer, l'investigatore privato newyorkese creato dallo scrittore americano Mickey Spillane nel 1947, anno in cui apparve per la prima volta nel romanzo "I, the jury"-"Io, la giuria", da noi tradotto con il titolo più accattivante di "Ti ucciderò". Si tratta di otto racconti, qui riuniti per la prima volta, che si avvalgono dell'ottima traduzione di Mauro Boncompagni e della interessante introduzione di Max Allan Collins, ammiratore prima, amico poi e collaboratore in seguito del grande scrittore americano, le cui vendite hanno superato negli anni i cento milioni di copie. Spillane lasciò alla sua morte diversi inediti, seppure incompleti, di romanzi e racconti, con Mike Hammer e senza, che poi vennero completati in base ad appunti stesi dallo stesso Spillane o con l'ausilio della notevole fantasia del suo amico e collega Max Allan Collins. Qui i racconti presenti spaziano dagli anni '50 alla fine dei '90, e lo si capisce dall'uso o meno di apporti tecnologici come i telefonini e i computer. L'investigatore privato Mike Hammer (che inizialmente avrebbe dovuto chiamarsi Danger: pericolo) risolve vari casi ma non assolve i colpevoli, aiutato dalla bella e intelligente assistente Velda Sterling, dove la violenza da parte del protagonista - soprattutto nel finale - rappresenta la catarsi purificatrice nella quale i criminali soccombono sotto la forza distruttrice dell'eroe positivo ma non meno violento e sadico. L'apporto di Max Allan Collins - che nel nome di mezzo ricorda quello di Edgar Allan Poe, e che gli serve per meglio descrivere le sue scene horror - è fondamentale, e pur rimanendo fedele all'originale cerca di renderlo più umano di quello, e - in fondo - meno ridicolo come quando Spillane per decenni fa evitare al suo personaggio principe non solo le nozze ma anche un rapporto sessuale con la bellissima Velda, perché incaponitosi nel volerla possedere carnalmente solo a matrimonio avvenuto. Matrimonio di continuo rimandato: a settembre, per poi ritrovarsi nell'autunno della vita, quando le foglie cadono e non solo quelle. In compenso lui razzola di continuo con belle pollastrelle incontrate nel corso delle sue indagini, mentre la povera Velda deve accontentarsi del minimo indispensabile elargitole dal suo fidanzato nonché datore di lavoro. È interessante e soprattutto piacevole leggere queste otto storie che almeno in parte sarebbero potute diventare romanzi ma che Spillane abbandonò a un certo punto per passare ad altre storie, forse per lui più intriganti. La sua fortuna è stata quella di incontrare un fan come Collins, uno scrittore più eclettico di lui che ha saputo far rivivere il suo personaggio a partire da "The Goliath Bone", il romanzo non completato a causa della malattia che aveva colpito Spillane finendo per portarlo alla morte nel 2006, all'età di 88 anni.
Antonio Mecca