Arena di Verbania

Il concerto di Fiorella Mannoia

Fiorella Mannoia è fra le cantanti italiane che in questa estate rovente contribuiscono con la loro voce a rinfrancare l'anima con una miscellanea di canzoni di vari cantautori che il nostro Paese può giustamente vantarsi di avere. Lei non è una cantautrice ma una interprete, che sa aggiungere di suo per trasmettere al nostro cuore le emozioni provocateci. Nella bella cornice dell'arena di Verbania con alla destra il lago Maggiore e la montagna di Laveno, che nel suo romanzo "Rubè" del 1921 Giuseppe Antonio Borgese descrive simile a un vulcano buono, Fiorella Mannoia ha intrattenuto il pubblico accorso numeroso per due ore, cantando canzoni attinte dal suo repertorio come acqua da un pozzo. La cantante romana è nata nella nostra capitale il quattro aprile 1954, figlia di padre siciliano e madre umbra. Il padre di professione faceva il cascatore, professione trasmessa ai figli Maurizio, Patrizia e Fiorella, la quale nel 1968 fu la controfigura di Lucia Mannucci nel telefilm western a puntate "Non cantare, spara", a soli 14 anni, di Loretta Goggi ne "La freccia nera", di Candice Bergen in un western italiano e di Monica Vitti in "Amore mio, aiutami" e "La Tosca". Sempre nel 1968 la giovanissima Fiorella debutta come cantante. La sua voce di contralto la contraddistingue da subito fra le sue colleghe, che a quell'epoca sono Nada, Milva, Loredana Bertè e Mina for ever. Girerà anche sei film, quasi tutti western, passando da una distanza lunga a una ravvicinata. Perché Fiorella non è artista da tenere le distanze con il suo pubblico, la sua voce e il suo sguardo - intensi entrambi - devono trasmettere le emozioni che lei per prima riesce a far rivivere. La cantante romana nel corso degli anni è mutata molto artisticamente, poiché dalle prime canzoni quali "Caffè nero bollente", "L'aiuola", "Amore bello" è passata a parole e musiche più impegnative. 

Fiorella Mannoia si è presentata preceduta prima e accompagnata poi dal pianista Danilo Rea, musicista eccelso che ha saputo non far rimpiangere la mancanza di altri strumenti perché il suo pianoforte con la voce dell'artista romana si è rivelato più che sufficiente. Mentre una rivelazione non è di certo stata Fiorella, che ormai da decenni ci allieta con la sua voce intensa e unica.

 Antonio Mecca

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