CINEMA MEXICO
La programmazione di novembre (1,2 e 3)
Il 1,2 e 3 novembre alle
ore 15.00 e alle 19.30: Sole, di Carlo Sironi.
Sinossi: Ermanno è un
ragazzo che passa i suoi giorni fra slot machine e piccoli furti;
Lena ha la sua stessa età, è appena arrivata dalla Polonia per
vendere la bambina che porta in grembo e poter iniziare così una
nuova vita. Ermanno deve fingere di essere il padre per permettere
allo zio e a sua moglie, che non possono avere figli, di ottenere
l’affidamento attraverso un’adozione tra parenti.
Alla nascita di Sole,
però, tutto cambia: mentre Lena cerca di negare il legame con la
figlia, Ermanno inizia a prendersene cura come se fosse il vero padre
e tra i due ragazzi cresce un legame inatteso.
Sole è stato
presentato in concorso nella sezione Orizzonti alla 76. Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove ha vinto tra
gli altri il Premio FEDIC e il Premio NUOVOIMAIE Talent Award al
miglior attore emergente, e ha partecipato nella sezione Discovery al
Toronto International Film Festival. Distribuito da Officine UBU
In contemporanea si
affianca alle ore 17.00 e alle ore 21.30 la proiezione di Grazie
a Dio di François Ozon, Gran Premio della Giuria, Orso d’Argento
alla 69esima Berlinale.
Sinossi: Padre Preynat è
stato incriminato nel gennaio del 2016 e posto sotto controllo
giudiziario con l’accusa di aggressione sessuale. Oltre 70 vittime
sono state identificate tramite il sito La Parole Libérée. La
maggior parte dei reati è caduta in prescrizione. Le indagini
continuano. Non è stata ancora fissata una data per il processo e
sono tutti innocenti fino a quando non saranno ritenuti colpevoli.
Padre Preynat ha affrontato anche un processo canonico, nel luglio
del 2019 il Tribunale Ecclesiastico ha deciso di applicare la pena
massima prevista dal diritto della Chiesa in questo caso, cioè le
dimissioni dello stato clericale. Cardinal Barbarin, Régine Maire e
altri cinque membri delle gerarchie cattoliche si sono presentati in
tribunale nel gennaio del 2019 per rispondere all’accusa di essere
a conoscenza e non aver rivelato le aggressioni sessuali su minori di
15 anni e per non aver fornito assistenza alle vittime. La sentenza
definitiva è stata emessa il 7 marzo del 2019 con la condanna in
primo grado del cardinale Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione, a
6 mesi con la condizionale, per «omessa denuncia di maltrattamenti».
Il 18 marzo 2019 Philippe Barbarin ha presentato le sue dimissioni al
Papa. Le sue dimissioni non sono state accettate. Il 3 agosto del
2018 il limite della prescrizione è stato portato da 20 a 30 anni. E
la mancata comunicazione dell’abuso sui minori adesso è
considerata un reato ancora in corso. Nel novembre del 2018 a
Lourdes, 118 vescovi francesi hanno votato l’istituzione di un
comitato indipendente incaricato di indagare sulla pedofilia nella
Chiesa dal 1950.