COMUNE CROTONE: CHIEDE CHIUSURA SCUOLE
- 16 dicembre 2020 Cultura

Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in considerazione del decreto del TAR Calabria n. 01506/2020 con cui si sospende l’efficacia dell'ordinanza sindacale del comune di Crotone relativa alla chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado dal 09 dicembre al 22/12 per motivi connessi all’emergenza epidemiologica da COVID 19, ritiene tale atto poco idoneo alle caratteristiche socio-economiche del territorio e all'andamento nazionale, regionale e cittadino ancora critico della curva dei contagi.
Di questi giorni è la notizia secondo la quale la cancelliera Merkel imporrà dal 16 dicembre al 10 gennaio la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado. A tal proposito ha dichiarato: “I provvedimenti di novembre non bastano, i casi aumentano ed è ripresa la crescita esponenziale della diffusione del virus. Siamo costretti ad agire, e adesso lo facciamo”. È, quindi, già fatto notorio che la scuola sia il maggior veicolo di contagio da coronavirus. Lo studio ISTAT, pubblicato qualche giorno fa, ha quantificato in 225.815 casi il numero dei contagiati a causa dell'apertura delle scuole. A essere contagiati sono studenti, professori e personale ATA. Alcuni esperti del settore sostengono già da mesi che la scuola sia un “incubatore di infezione”, viste anche la situazione generale dell'edilizia scolastica e le poco incisive misure di contenimento. Più volte nei nostri comunicati abbiamo messo in risalto le gravi problematiche esistenti, attinenti ai giovanissimi, certificate da studi scientifici. Con tali premesse, non riusciamo a cogliere l'utilità del decreto del Tar Calabria, che accoglie il ricorso di 25 genitori e disattende le aspettative di una comunità intera, funestata da molti decessi e in sofferenza per le ristrettezze connesse alla creazione di diverse zone rosse in più comuni, considerando che la maggior parte delle aule scolastiche del crotonese sono state disertate da studenti e soprattutto genitori, i quali hanno preferito la sicurezza delle proprie case, probabilmente per la repentinità della decisione, all'incertezza di scuole non sanificate e spesso sprovviste di caloriferi in funzione.
Certamente “la città fanalino di coda d’Italia” può permettersi di perdere ore di lezione. Difatti non può certo dirsi che il provvedimento giurisdizionale abbia sortito gli effetti desiderati: è proprio il diritto all'istruzione che i ricorrenti pretendevano di tutelare a essere stato compromesso. Ribadiamo, con il ritorno in aula, senza una previa pianificazione e messa in sicurezza delle strutture, si è verificato un assenteismo diffuso e l'interruzione de facto di un servizio che, in ogni caso, con il supporto della migliore tecnologia disponibile si stava rendendo alla comunità studentesca. A seguito della sospensione dell'ordinanza sindacale, non è certo possibile attivare la didattica online in caso di assenza di massa degli alunni. Molti alunni vedono così sacrificato il proprio diritto all’istruzione a favore di 25 genitori, i quali non è chiaro se abbiano deciso o meno di far andare i propri figli a scuola dopo il provvedimento.
Infine, quanto all'asserita esclusione di alunni che subiscono il c.d. divario digitale, va eccepito che tale divario, ad oggi, pare dubbioso e quantomeno non provato, essendo sanato dal comodato d'uso di dispositivi informatici che ogni scuola sta mettendo a disposizione degli alunni bisognosi e ciò in piena consonanza con la Costituzione italiana che all'art. 34 Cost. “La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie e altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso”. Ne consegue che la materia è del tutto estranea all'oggetto processuale e che non poteva nemmeno essere oggetto di statuizione nel senso in cui è stato riportato nel decreto.
Le criticità riscontrate dal Cnddu sono notevoli e diffuse. Pertanto, non può che decidere di approfondire la situazione valutando una costituzione in giudizio al fine di tutelare la salute del personale scolastico e degli allievi, con piena garanzia del diritto all’istruzione.
prof. Alessio Parente prof. Romano Pesavento
segretario CNDDU presidente CNDDU