DIECIMILA ANNI DI CARCERE

I Testimoni di Geova e il diritto all’obiezione di coscienza in Italia

Un  sondaggio promosso e realizzato dalla sede nazionale della confessione religiosa ha fatto emergere dati inediti e sorprendenti circa l’enorme prezzo pagato da migliaia di testimoni di Geova italiani al rifiuto d’imbracciare le armi.

Quanti testimoni di Geova sono stati incarcerati in Italia per obiezione di coscienza fra il 1960 e il 1990? Quanti, globalmente, gli anni trascorsi in carcere? Purtroppo oggi è impossibile rispondere a queste domande consultando semplicemente la documentazione conservata presso gli archivi dei tribunali militari. Pertanto è stato condotto un sondaggio a livello nazionale su coloro che sono ancora in vita. È emerso che, su un totale difficilmente quantizzabile, almeno 14.180 testimoni hanno scontato un totale complessivo di 9.732 anni di carcere. Il loro sacrificio, insieme con quello di gruppi minoritari, offrì un notevole contributo all’approvazione delle leggi che a partire dagli anni ’70 hanno contribuito gradualmente al riconoscimento giuridico dell’obiezione di coscienza nel nostro paese, culminando con la n. 230 del 7 luglio 1998; fino alla sospensione della leva obbligatoria nel 2004.

Seguono, sintetizzati, i commenti di alcuni giuristi, accademici e scrittori che si sono espressi in merito al sondaggio condotto e al suo valore non solo storico, ma umano.


Sergio Albesano, storico dell’antimilitarismo:  Con la loro obiezione di coscienza i testimoni hanno influito sulla cultura sociale e politica che ha creato le basi per l’approvazione della legge che permetteva il servizio civile.

Pierluigi Consorti, avvocato e docente universitario:  Ricordo che il ministro Spadolini spiegava sempre che la legge 772/72 nacque proprio per rispondere al bisogno degli obiettori Testimoni di Geova.

Sergio Lariccia,  avvocato e professore emerito di Diritto amministrativo:  Appare evidente il collegamento tra la legislazione sulle obiezioni di coscienza e l’evoluzione della società democratica italiana quale comunità di uomini liberi.

Antonino Mantineo,  professore ordinario di Diritto ecclesiastico e canonico:  I Testimoni di Geova sono stati martiri, ovvero testimoni di questa conquista di libertà. Ciò avveniva mentre in Italia i cattolici, in modo conformistico nella grande maggioranza, ritenevano il sacro dovere di difendere la Patria.

Bruno Segre,  avvocato, giornalista, fondatore del periodico L’INCONTRO:  Li ho difesi innanzi ai Tribunali Militari di Torino, Padova, Verona, La Spezia, Roma, Napoli. Ricordo quattro di essi, ciascuno dei quali scontò 4 anni consecutivi di reclusione per effetto di ripetute sentenze di condanna. Cioè sacrificarono in carcere la loro giovinezza.

Massimo Valpiana, giornalista, presidente del Movimento Nonviolento:   Grazie ai Testimoni di Geova. La forza morale nell'affermare un principio e la mitezza nell'accettare la pena, sono un esempio che parla da solo.

Rodolfo Venditti,  già magistrato (1950-1993), già professore di Diritto e procedura penale militare:  In Italia. Nell’ultimo dopoguerra, sul piano dell’obiezione religiosa, gli obiettori più numerosi furono gli appartenenti ai Testimoni di Geova.


Alberto Bertone


Ufficio Stampa

Congregazione Cristiana Dei Testimoni Di Geova

Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta

E-mail: albertobertone@teletu.it 



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